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La Trilogia dei Lungavista, un pilastro del genere epic fantasy

La Trilogia dei Lungavista, un pilastro del genere epic fantasy

La Trilogia dei Lungavista di Robin Hobb dà inizio a una saga ambientata in un mondo medievale epic fantasy connotato da un sistema magico peculiare e da personaggi memorabili che vedremo crescere pagina dopo pagina. Robin Hobb è lo pseudonimo per Margaret Astrid Lindholm Ogden, una scrittrice statunitense di fantasy e fantascienza. Il suo Mondo dei Sei Ducati vede ben sette saghe diverse: un filone narrativo lungo e ben approfondito che potrebbe scoraggiare a causa della mole. Eppure si tratta di un viaggio epico in un mondo adrenalinico ideato da una delle autrici che ad oggi viene annoverata senza troppi dubbi tra le regine della narrativa fantastica

La Trilogia dei Lungavista si divide in tre libri: L’Apprendista Assassino, L’Assassino di Corte e Il Viaggio dell’Assassino. Tre volumi dalle dimensioni considerevoli, ma che non tarderanno a catturare la vostra attenzione sin dalle prime pagine. 

“Non fingere mai di essere qualcosa di diverso da ciò che sei. Noi siamo assassini. Non agenti misericordiosi di un re saggio. Assassini politici che infliggono la morte per sostenere la nostra monarchia. Ecco cosa siamo.”

L’Apprendista Assassino, Robin Hobb

L'Apprendista Assassino, l'inizio di una grande avventura

L’Apprendista Assassino, primo libro della trilogia epic fantasy, ci introduce il personaggio di Fitz. Un piccolo orfano, figlio illegittimo dell’erede al trono dei Sei Ducati, che viene lasciato sulla soglia del palazzo del re all’età di sei anni. Abbandonato da una madre che non ricorda e bistrattato da un padre che non ha mai voluto incontrarlo, Fitz si ritroverà solo e senza nome, costretto a destreggiarsi tra inganni e malelingue che minacceranno non solo la sua vita, ma quella del regno stesso.

Ad occuparsi di Fitz è lo scudiere, e più caro amico del padre del ragazzo, Burrich. Ben presto ulteriori ostacoli si manifesteranno, mettendo a repentaglio la vita già abbastanza pericolosa di Fitz. I poteri stessi dell’orfano, poteri che Burrich scopre sin da subito e che tenta di nascondere a tutti i costi, iniziano infatti a rappresentare un elemento d’interesse. Fitz dovrà allora intraprendere un duro percorso che lo porterà a divenire l’assassino del Re. Allenato da Umbra Stella d’Autunno, assassino a sua volta, sarà costretto a mettere da parte la propria indipendenza per servire i Sei Ducati. Un male oscuro conosciuto come Forgiatura minaccia di distruggere le coste e di radere al suolo i villaggi circostanti. Toccherà a Fitz scongiurare l’inevitabile e sopravvivere tra congiure velate e intrighi di corte.

Il sistema magico: l'Arte e lo Spirito

Il sistema magico costruito da Robin Hobb si divide in due abilità: l’Arte, che caratterizza la linea dei Lungavista, che permette di viaggiare tramite la mente e comunicare con essa, penetrando nelle menti altrui fino ad influenzarle; lo Spirito, un potere ritenuto malvagio e indegno che consente di stringere un legame unico con gli animali, diventando quasi un tutt’uno con loro. Due abilità che differiscono dai poteri che siamo abituati a trovare nei romanzi fantasy, dove la spettacolarità della magia è tanto ricercata. Invece Hobb ci presenta dei poteri magici che si focalizzano solo ed esclusivamente sulla mente e sul suo controllo, rendendo la storia ancor più profonda e particolareggiata. È necessario grande talento e altrettanto impegno per poter controllare l’Arte e tanto sacrificio per non cedere alle tentazioni dello Spirito: Robin Hobb ha fatto un lavoro magistrale nel costruire la tensione e nel descrivere gli sforzi dei personaggi.

L'Assassino di Corte, la storia di Fitz continua

L’Assassino di Corte è il secondo libro della trilogia e quello che mi ha realmente conquistata. La narrazione riprende dal finale de L’Apprendista Assassino, proseguendo in una rete intricata di eventi che non potrà non tenervi incollati alle pagine. In questo seguito gli intrighi politici e i legami tra i vari personaggi sono ancor più indagati, rendendo la storia un aggrovigliato rovo di colpi di scena.

La Forgiatura e i pirati delle Navi Rosse continuano a minacciare e saccheggiare le coste dei Sei Ducati. Ma cos’è la Forgiatura? Ne L’Assassino di Corte avremo modo di indagare questa pericolosa e suggestiva pratica, mentre ulteriori forze si stanno riunendo, mettendo a repentaglio Castelcervo e il suo stesso regnante. Gli intrighi politici si fanno sempre più fitti e Robin Hobb ci trascina in un gioco di potere interno alla famiglia reale che promette tensione e ritmo martellante. 

Nuovi personaggi entreranno a far parte della storia, partendo da Occhi-di-notte, il lupo con il quale Fitz si legherà, ed altri già presenti in precedenza verranno approfonditi, come Molly e Burrich. Fitz stesso verrà analizzato maggiormente: ancora una volta assisteremo alla sua crescita che lo trasformerà da giovane assassino inesperto a uomo desideroso di proteggere la sua casa e le persone che lo circondano.

“L’esercizio per concentrarsi è semplice. Smetti di pensare a quello che intendi fare. Smetti di pensare a quello che hai appena fatto. Poi, smetti di pensare che hai smesso di pensare a queste cose. Allora troverai il Presente, il tempo che si allunga eterno, ed è davvero l’unico tempo che c’è. Lì, in quel luogo, avrai finalmente tempo per essere te stesso.”

L’Assassino di Corte, Robin Hobb

Tra personaggi complessi e legami indimenticabili

La complessità di Fitz continua ad essere approfondita lungo tutta la trilogia, mostrandoci sfaccettature sempre diverse del suo animo turbolento. Il suo personaggio, infatti, diviene pian piano un libro aperto per chi legge, rendendolo talmente realistico da farci sentire inevitabilmente legati a lui. Ancora una volta la sua crescita è intrisa di sciagura e tristezza. Raramente il nostro povero protagonista riesce a distaccarsi dalla sua posizione di Uomo del Re. Altruista e dedito al dovere, Fitz è sempre disposto a mettere da parte la propria felicità per quella degli altri.

Punto fondamentale della storia sono i legami tra i personaggi. Hobb approfondisce il rapporto amoroso tra Fitz e Molly, già accennato nel primo romanzo. Si tratta di un amore nascosto e tormentato proprio a causa della posizione di Fitz come Uomo del Re e bastardo del precedente principe ereditario, conducendo la loro storia ad un esito previsto. Purtroppo, proprio nella sottotrama sentimentale ho scovato uno dei pochi difetti di questa storia: il personaggio di Molly risulta insopportabile e tra lei e Fitz la chimica non è tra le migliori…

Ma sono tantissimi i personaggi che sopperiscono questa mancanza, come Paziena, moglie del padre di Fitz, che cerca sin da subito di creare un legame sincero con lui. Kettricken, moglie di Vertias e futura regina dei Sei Ducati, una donna potente e complessa che rivestirà un ruolo fondamentale durante tutta la trilogia. Lo stesso Burrich, che cresce Fitz come suo figlio, seppur con alti e bassi, e che cerca di capirlo e difenderlo in ogni occasione. In fine Veritas, il Re-in-attesa, che cresce Fitz non solo come un nipote, ma soprattutto come un’arma. Una menzione onoraria va a Il Matto, un personaggio ambiguo e misterioso il cui ruolo di veggente resterà oscuro per quasi tutta la trilogia. Una delle caratteristiche migliori della serie è proprio il rapporto che si viene a creare tra Fitz e Il Matto, un legame profondo che colpisce senza remore chi legge. 

Il Viaggio dell'Assassino, un finale denso ma che lascia un po' di amaro in bocca...

“Se il destino è una grande onda che mi solleverà e mi schianterà contro un muro qualsiasi cosa io scelga, ebbene io scelgo di non fare nulla. Che faccia di me ciò che vuole”

Il Viaggio dell’Assassino, Robin Hobb

Il Viaggio dell’Assassino è il terzo e ultimo volume della Trilogia dei Lungavista. In questo romanzo si concludono le peripezie di Fitz, anche se non per sempre! Il finale del secondo libro ha notevoli ripercussioni sul terzo volume: i personaggi hanno subito grandi sofferenze e, come ogni grande storia che si rispetti, le speranze sono a terra prima dell’ultima battaglia. Gran parte de Il Viaggio dell’Assassino si focalizza sul viaggio intrapreso da Fitz e sul suo folle desiderio di vendetta nei confronti di Regal. I torti subiti sono intollerabili ed è impossibile non partecipare alla collera del protagonista.

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Il Viaggio dell’Assassino si distacca dai primi due romanzi per la sua lentezza: Robin Hobb si prende il suo tempo per rivelare verità nascoste relative al sistema magico e per accompagnare Fitz nel suo viaggio alla ricerca di Veritas. Anche il suo ruolo come Catalizzatore, nome che gli viene affibbiato in numerose occasioni dal Matto, inizia ad essere chiarito e tutti gli indizi disseminati nella trilogia iniziano a combaciare perfettamente.

L'originalità di Robin Hobb

La Trilogia dei Lungavista è particolare non solo per il sistema magico legato a due abilità prettamente mentali, ma anche per le trovate narrative che differiscono da gran parte delle letture appartenenti allo stesso genere. La stessa figura del drago, creatura fantastica per eccellenza, protagonista di moltissime storie e spesso accomunata dalle medesime cararreristiche, nella saga di Robin Hobb nasconde molti più segreti di quel che possiamo aspettarti, assumendo sfaccettature inedite e ruoli inesplorati. Va detto, tuttavia, che altre trovate narrative dell’autrice lasciano interdetti e confusi per la loro – forse eccessiva – stranezza. Non posso biasimarvi, sto ancora cercando di comprendere alcuni eventi di questo terzo volume.

Proprio la grande inventiva di Robin Hobb nel terzo volume diventa un ostacolo alla narrazione: l’autrice dà l’idea di aver buttato troppa carne al fuoco, impelagandosi in situazioni da cui riesce ad uscire in maniera farraginosa o che restano addirittura irrisolte. Il terzo è infatti il volume più debole dell’intera trilogia, anche se non pregiudica l’esperienza di lettura. Malgrado la lentezza e alcune scene macchinose, Il Viaggio dell’Assassino resta un libro piacevole e una degna conclusione a una trilogia indimenticabile. 

L'ultima parola di una fan accanita

La Trilogia dei Lungavista è una serie epic fantasy che spicca non solo per il sistema magico e per i suoi personaggi, ma anche per lo stile di scrittura diretto e accattivante, capace di penetrare nell’animo di Fitz e di tutti i personaggi che lo circondano. Non aspettatevi uno stile di scrittura arzigogolato o ricolmo di metafore ardite: la scrittura di Robin Hobb è semplice, ma efficace, con il principale scopo di arrivare al punto di una narrazione epica e adrenalinica. Sono sicura che il rapporto tra Fitz e Il Matto ci riserverà ancora numerose sorprese che spero di scoprire ben presto. La costruzione del loro rapporto è perfetta in ogni sua forma, un legame straordinario che meriterebbe maggior riconoscimento.

E se non fosse ancora chiaro a sufficienza: consiglio spassionatamente di dare un’opportunità a questa saga! Non curatevi della mole dei libri e non lasciatevi spaventare anche dal numero delle serie collegate. Questa è una trilogia che ha un inizio e una fine, indipendente dal resto e che può anche essere letta senza dover per forza continuare con i successivi volumi ambientati in questo universo narrativo. Scoprite il mondo di Fitz e dei Sei Ducati, ammirate il worldbuilding e il sistema magico e immergetevi nel mondo creato da Robin Hobb se desiderate vivere una storia con delle atmosfere simili a La Via dei Re di Brandon Sanderson, The Will of the Many di James Islington e Un Gioco di Troni di George R. R. Martin.

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