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Premi Oscar, tra una polemica e un I’m just Ken: PARLIAMONE!

Premi Oscar, tra una polemica e un I’m just Ken: PARLIAMONE!

La novantaseiesima notte degli Oscar è giunta al termine, tutti i premi sono stati consegnati e le luci del Dolby Theatre si sono spente. Ma cosa resterà di questi Oscar 2024?

Il trionfo di Christopher Nolan

Nella storia rimarrà l’anno di Christopher Nolan, con quell’Oscar sul quale sembra esserci incisa la frase: “Per tutte le volte in cui ti abbiamo snobbato, questa volta sei stato davvero il più bravo”. Un’ombra, quella di Heath Ledger, che forse gli avrà sussurrato: “Amico mio, ce l’abbiamo fatta”. Oppenheimer vince miglior regia e miglior film, merito non solo di Nolan ma anche di una
produttrice speciale: sua moglie Emma Thomas. Una pellicola che non sarebbe mai potuta essere la stessa senza il suo protagonista, anche lui vincitore nella categoria miglior attore protagonista. Cillian Murphy, infatti, potrà definitivamente togliersi di dosso l’odore di whisky irlandese e coronare la sua carriera con la statuetta più ambita dagli attori di tutto il mondo. Non è più solo
l’attore di una delle serie più amate dagli abbonati Netflix, i mesi passati a mangiare mandorle e fumare più di Thomas Shelby sono stati ripagati. Conoscendo la sua avversione per i riflettori off set, viene spontaneo chiedersi come abbia preso la notizia del dover presentare la cerimonia del prossimo anno, una delle nuove regole del regolamento imposte dall’Academy.

Emma Stone: Oscar alla migliore attrice protagonista e bocca asciutta per Barbie

Ricorderemo Emma Stone che si porta a casa il secondo Oscar della sua vita a soli 35 anni. La nostra Bella Baxter vince il premio per la sua performance come miglior attrice protagonista in Povere creature!, la Barbie-Frankeinstein rivoluzionaria che è riuscita a stregarci tutti alla sua uscita nelle sale solo
qualche mese fa. Del film di Lanthimos vengono premiati anche i costumi, la scenografia ed il trucco. In fin dei conti, sembrerebbe che nessuno sia rimasto fuori… Nessuno tranne Barbie. Il mondo rosa e infiocchettato della bambola Mattel non ha ricevuto altro che il premio come miglior canzone e la “colpa” è sicuramente di un’eroina più forte e controversa di quella interpretata da Margot Robbie: Bella Baxter. Se non ci fosse stato Poor Things, Barbie avrebbe potuto sperare in qualcosa di più.

La mano di Ryan Gosling stringe quella di Margot durante la presentazione del premio come migliore attrice protagonista, lui conosce bene il lavoro dietro al personaggio della collega e con molta probabilità conosce anche la sofferenza costretta dietro al trucco e parrucco.

I grandi esclusi dalle premiazioni: niente Oscar per Killers of the flower moon e Sandra Hüller

Due grandi escluse sono sicuramente Sandra Hüller e Lily Gladstone. La prima è stata senza ombra di dubbio una delle scoperte migliori degli ultimi due anni, regalandoci due mogli indimenticabili: la potenziale assassina di Anatomia di una caduta e la moglie glaciale del numero tre delle SS in La zona d’interesse. Entrambi i film hanno vinto rispettivamente miglior sceneggiatura originale e
miglior film internazionale. Lily Gladstone, invece, avrebbe potuto essere la prima nativa americana a vincere l’ambita statuetta d’oro. Una principessa gentile dai lunghi capelli scuri, una bellezza fuori dai canoni hollywoodiano e di un’eleganza unica, la stessa che in realtà era ben presente anche nel film di Scorsese. Killers of the flower moon è una pellicola che, nonostante le tre ore e mezza di durata, racconta in maniera sublime una storia densa di significato e la bellezza di un popolo distrutto. Ma si sa, difficilmente l’Academy premia film che mettono in discussione l’idea di american dream

La vera star di questi Oscar

La vera star della serata? Il piccolo Messi. Non stiamo ovviamente parlando del calciatore argentino, ma del cane di Anatomia di una caduta, diventato celebre grazie alla sua presenza nel film della Triet. La sua presenza e la gag delle zampe che applaudono sono state sicuramente più riuscite di quasi tutte le battute del presentatore…

Un intrattenimento flop?

Jimmy Kimmel, infatti, ha destato non poche polemiche per alcune sue uscite sgradevoli. Kimmel avrebbe scherzato un po’ troppo sul passato turbolento di Robert Downey Jr. e l’espressione dell’attore non sembrava affatto divertita. Kimmel avrebbe fatto un riferimento poco elegante all’uso di sostanze stupefacenti, concludendo con una domanda altrettanto sgradevole: “Hai in tasca un discorso di ringraziamento o il tuo pene è rettangolare?”. Non contento, avrebbe fatto perdere le staffe anche ad Emma Stone, affermando che quelle
apparse sul maxi schermo erano le uniche immagini di Poor Things che potevano essere mostrate al pubblico (alludendo alla cospicua presenza di rapporti sessuali nella pellicola di Lanthimos). A quanto pare, la reazione della Stone sarebbe stata meno composta di quella di Downey Jr., tanto che si sarebbe lasciata scappare un “prick” davanti alle telecamere. Speriamo vivamente che l’anno prossimo Cillian Murphy ci regali uscite meno cringe e decisamente più consone all’evento. Cosa ci riserveranno gli Oscar 2025?

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