
TRASH RADAR! Una recensione di Fuoco
Se pensaste che per avere un po’ di sano trash servisse volgere lo sguardo su certi paesi oltreoceano, sareste decisamente fuori strada. L’11 marzo scorso, dilagando da oltralpe come un novello esercito gallico, ha infatti trovato il proprio posto in casa Il Castoro OFF Fuoco, epic (?) fantasy firmato Alice Doublier.
Fuoco è il primo volume di una dilogia che vorrebbe essere tutto quello che non è stato la saga di ACOTAR: corale, politico e, soprattutto, con uno shadow-daddy green flag. Ecco, vorrebbe, ma, come ci ha insegnato la mamma, tra il dire e il fare c’è di mezzo la vastità del mare.
La trama di Fuoco: o la mancanza di qualsivoglia politica
Ma voi ve lo ricordate The Selection? Perché io sì, e devo ammettere che non avrei mai pensato di ritrovarmi a leggerlo una seconda volta contro la mia volontà.
Il pretesto di trama di Fuoco (o almeno della prima parte) è, infatti, l’imminente matrimonio del principe Hadrian di Primis, il quale dovrà scegliere la sua sposa tra le varie e nobilissime scapolottine provenienti dal resto dei reami.

Come? La situazione politica vi sembra confusa e complessa? Ma assolutamente no, è anzi semplicissima!
Ci troviamo davanti a una confederazione di otto regni conveniente chiamati “regni unificati” sotto il controllo del regno di Primis (Primis, primus inter pares, insomma, l’originalità è di casa). E se temete di far fatica a navigare la complicata politica interstatale che sicuramente deve intercorrere tra queste forti entità, non disperate, perché ogni regno (quante volte ho scritto regno?) ha una singola caratteristica a distinguerlo dagli altri – due, se è particolarmente fortunato: Kapall è il territorio dei maschilisti misogini kattiviH, Sciõ è un matriarcato, Ramil è un regno desertico governato da una dinastia bianca come la neve… non propriamente A song of Ice and Fire, potremmo dire.
E il titolo da dove viene? È presto detto: la popolazione dei regni adora e teme il Fuoco come se fosse una divinità. E stermina tutti coloro che hanno il potere delle fiamme.

Le protagoniste di Fuoco: il multipov che non fu
Chi ha un occhio attento avrà sicuramente notato dalla copertina che stiamo parlando di un multi-pov. Bravissim*! Ora prendete questa informazione, accartocciatela, e usatela per accendere la stufa, perché alla fine dei conti non è un multi-pov se su 47 capitoli più di 30 sono scritti dal pov della stessa personaggia (rigorosamente in prima persona, tempo presente).
E allora parliamone di questa personaggia, la nostra principessa girl-boss che sa tirar di spada e preferirebbe scappare nel deserto piuttosto che andare a Primis: ALYHIA.
Se la redazione di Strega avesse un nichelino per ogni volta che il trash radar avesse rilevato una protagonista che sente i sussurri a causa di un potere che deve tenere nascosto pena la morte… avrebbe due nichelini, il che non è molto, ma è una strana coincidenza.
Come tutte le protagoniste trash, Alyhia è *speciale*, bellissima oltre ogni umana concezione, coraggiosa, carismatica, arrogante, ottusa, inconsapevole e avventata. Ci viene chiesto di credere che questa giovane donna abbia vissuto la vita all’ombra della preoccupazione altrui, una reietta in divenire, con un potere esplosivo e difficile da controllare che, se scoperto, porterebbe alla condanna a morte della sua intera famiglia. Il suo compito alla corte del sovrano di Primis è quindi uno solo: non farsi notare.
Cosa avrà fatto secondo voi?
A) Si sarà resa inconspicua fingendosi poco desiderabile;
B) Avrà risposto con un secco no alle advance del principe;
C) Si sarà limonata il principe con forza.
Brav*, era proprio la risposta C.

Le sue millantate co-protagoniste, al contrario, hanno lo spessore delle sottilette. Efia e Sybil ci vengono presentate come l’esatto opposto l’una dell’altra (l’una insicura ed insignificante, l’altra intelligente e futura regina), ma nel metaforico dialogo a tre che ci aspetteremmo di leggere, la loro funzione è comprensibile solo se messa in relazione con Alyhia.
Sono, altrimenti, inutili e poco sviluppate, portatrici sane di decisioni inutili e, nel caso specifico di Efia, di un’inaccettabile rappresentazione di violenza e abuso domestico che è messa lì più per shock value e come deus-ex-machina che per vera utilità nella narrazione.
Ma 'ndo sta il romance?
Lo sguardo di Hadrian mi perseguitava, ma sentivo nel profondo che un uomo capace di fissarmi con tanta repulsione non poteva avermi amata davvero.
Fuoco, Alice Duoblier
Non vi sorprenderà sapere che in Fuoco sia presente una sottotrama romance – come ogni libro trash che si rispetti, la nostra pischelletta preferita non può permettersi di restare single e lavorare su sé stessa e sulla propria indipendenza, oh no! E poi come si fa a finire inseriti in questa rubrica?
Ecco quindi che durante l’intero corso della narrazione la nostra Alyhia avvia una liason con ben quattro personaggi: tale Kamran, che ha l’unica funzione di essere uno scaldaletto; il principe Hadrian, primo love interest; Syn, lo shadow daddy green flag; e una quarta personaggia (che non vi nomino perché sarebbe spoiler), la quale serve solamente a spuntare la casella “rappresentazione queer”.
Il problema è che – come ogni cosa in questo libro – il romance venga detto, giammai mostrato. Alyhia ci dice di provare dentro di sé fiamme e tempeste, che sente il desiderio per questo o quell’altro, che è combattuta, ma la verità è che è tutto insipido e stoppaccioso, senza un briciolo di pathos o di catarsi.
No, non c’è neanche la gioia dello spicy – ma forse, nel caso di questo libro, è meglio che non ci sia.
Trigger warning per affrontare la lettura
Non posso non lasciarvi senza una doverosa lista di trigger warning. In questo libro troverete:
- stupri come pretesti di trama;
- aborti grafici senza cognizioni di causa;
- valzer;
- re dall’aria regale;
- uno strano fetish per le donne sbattute al muro.
Se però tutto questo vi intriga, e avete intenzione di vivere l’emozione di leggere una politica semplicistica e sentirvi frustrat* sin da pagina 10, allora non vi resta che correre verso la vostra libreria di fiducia e acquistare la vostra copia di Fuoco. Noi, invece, ci rivedremo al prossimo Trash Radar!