
La Mesmerista: breve guida alla trilogia romantasy di Sara Simoni
A tre anni di distanza dall’uscita del primo libro, la trilogia della Mesmerista di Sara Simoni ha raggiunto la tanto attesa conclusione con Terra di sogni e cuori infranti. Per me ha sancito il momento di salutare Lena, Bas e Doria una volta e per tutte; per voi, magari, quello di farvi avanti e stringere la metaforica mano che vi porgono. Quest’articolo, dunque, non sarà una recensione del terzo libro – mica voglio togliervi il piacere della scoperta, nossignore! Prendetelo, piuttosto, come una veduta panoramica sul mondo della Mesmerista: distante, è vero, ma capace di coglierne la bellezza.
Da Livorno a Trento: il viaggio della Mesmerista
Lena Moroder si muove tra le strade della Livorno degli anni Venti seguendo la scia di gioielli e denaro che di volta in volta tracciano le sue mani leste. Quando sorrisi fulgenti e fiumi di parole non riescono a toglierla dai guai, le servono solo una passata di rosso sulle labbra e uno scatto del polso per imbrigliare i fili mesmerici di chi le sta di fronte. Nell’ucronia di Sara Simoni, l’Impero Austro-Ungarico ha vinto la Grande Guerra grazie al mesmerismo, disciplina magica che permette di manipolare la volontà altrui fino ad annientarla. Tuttavia, nel Regno d’Italia praticare il mesmerismo è proibito e pagabile con la vita. Non sorprenderà sapere che, tra sfilare di fronte ai fucili e lavorare con l’odioso ispettore Aurelio Doria per incriminare gli Adimari, Lena sceglie la seconda opzione.
Grazie a una spiacevole ma – nonostante tutto – fortuita occasione, Lena si trova così a insinuarsi nella vita di Bastiano Adimari per seguire le tracce di una misteriosa arma in possesso della sua famiglia che, stando alle parole di Doria, potrebbe rendere inarrestabile l’avanzata austriaca sull’Europa. Il collaborazionista senz’anima che le aveva profilato Doria, però, non ha niente a che vedere con il giovane studioso impacciato e taciturno per cui il cuore prende a ballarle nel petto. Contro ogni buon senso e spirito di conservazione, Lena si ritrova a roteare tra le sue braccia sotto un mare di luci; e Bastiano, Bas, non può che salutare gli autori greci e latini, sua compagnia da quando ne ha memoria, e capitolare, arrendersi all’intensità di questi nuovi sentimenti. Omnia vicit amor, altroché.
Eppure, anche quando i segreti e le rivelazioni, inclementi, vengono allo scoperto; quando la guerra, da minaccia imminente, è ormai una certezza in attesa di realizzarsi sulle vette delle Dolomiti; insomma, quando qualsiasi cosa, da un comandante spietato a ingenue incomprensioni, tenta di frapporsi fra Bas e Lena, il loro legame si rivela puntualmente più durevole di quanto possano pensare.
Magia, azione e romanticismo
Nella trilogia della Mesmerista, Sara Simoni ha miscelato con maestria una trama avvincente che procede sicura da una tappa all’altra, un sistema magico intrigante e una storia d’amore mai banale che raggiunge nell’ultimo libro un livello di maturità ammirabile – aspiranti scrittorə di romantasy e non solo, prendete nota!
A rendere l’elemento fantastico della Mesmerista così suggestivo (ai miei e, spero, anche ai vostri occhi) sono proprio le sue basi storiche. Verso la fine dell’Ottocento, l’Italia e, più in generale, l’Europa erano in piena mesmeric mania. Teorizzato per la prima volta dal medico viennese Franz Mesmer, il cosiddetto “magnetismo animale” si basava, in breve, sulla manipolazione di un presunto fluido magnetico parte dell’organismo umano; manipolazione che avveniva attraverso il movimento ritmico delle mani o l’impiego di magneti. Ebbene, tra le mani di Sara Simoni, il mesmerismo, da pseudoscienza, si fa dottrina magica la cui connotazione non è fissata a priori. Arma d’attacco, mezzo di sopravvivenza o fonte di meraviglia: come ogni potere o tecnologia, il mesmerismo muta volto a seconda di chi lo brandisce.
Trattandosi di un romantasy, lo svolgimento della trama si intreccia a doppio filo con quello della relazione fra Lena e Bas, e l’uno dà forza all’altro in modo armonioso. Da una parte, missioni segrete, doppi giochi e scontri cruenti, dall’altra, tenerezze, rossori e momenti di misurato erotismo – una parola da ricordare, a questo proposito: scrivania, scri-va-ni-a, segnate. Ma ciò che per me porta la trilogia della Mesmerista a distinguersi all’interno del panorama romantasy è il modo in cui esplora con minuzia e profondità cosa accade dopo l’innamoramento, le complicanze che si pongono nel portare due a essere uno senza per questo cancellarsi a vicenda. Inoltre, ulteriore nota di merito, Sara Simoni non trincera la coppia principale dal resto del mondo: Bas e Lena sono anche figli, amici, fratelli, alleati, nemici, e cura e attenzione vengono riposte nel rappresentare tutti questi tipi di legami.
La ladra, il classicista e il detective
Vado dritta al punto: La Mesmerista funziona come romantasy perché può fare affidamento su personaggi insieme iterati – la ladra scaltra, il letterato solitario, il detective impietoso, appunto – e particolari, unici, che chi legge impara a conoscere grazie alla terza persona interna di Lena e di Bas. Se Sara Simoni avesse reso meno credibili Lena, Bas e Doria e meno solida la loro evoluzione, questa sarebbe stata una storia diversa da come la conosciamo e io non ne avrei parlato in termini così entusiastici. Come detto in apertura, non sta a me raccontarvi per filo e per segno come cambiano da un libro all’altro fino all’inevitabile (emozionante) finale. Permettetemi, però, di rivelarvi qualcosa di ciascuno di loro.

Lena è una Lyra Belacqua adulta (ndr. la protagonista della trilogia di Queste Oscure Materie). È carismatica, acuta e testarda, ha un senso molto forte di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, sebbene si riveli spesso contorto quasi quanto quello dell’ispettore Doria. Questo aspetto e la sua predisposizione ad agire secondo i propri interessi, la rendono, per definizione, una personaggia moralmente grigia; eppure, all’ombra di questa facciata scintillante e presuntuosa, si nasconde un lato vulnerabile e insicuro che la rende umana, imperfetta.
Prima che Lena e la minaccia di un conflitto di portata europea gli piombassero addosso, Bas avrebbe bellamente trascorso il resto dei suoi giorni chiuso nel suo studio con solo i libri di illustri greci e latini a tenergli compagnia. Poi, Il suo arco non si esaurisce nella scoperta, per così dire, del mondo fuori dalle pagine; piuttosto, procede verso un ulteriore salto che lo porta dapprima a contatto con la realtà nemica dei Keisermesmeristen e poi alla comprensione, spiazzante e feroce, che sarebbe disposto a tutto pur di proteggere chi ama.
E veniamo a Doria. (Lo so che di nome fa Aurelio, ma non ci riesco proprio. Lui è una di quelle persone che va chiamata per cognome). Se la moralità di Lena è grigio perla, quella di Doria è grigio antracite con importanti venature di nero carbone. In altre parole, non si è mai certə che Doria sia un sadico, un bastardo senza scrupoli, un uomo provato dalla vita o tutt’e tre le cose insieme. Dalle retrovie del primo libro, in Terra di sogni e cuori infranti arriva a guadagnarsi diversi capitoli raccontati dal suo punto di vista, ma guai a chiamarlo fan service. Le lunghe sequenze flashback gettano una nuova luce sul suo passato e forniscono un ulteriore livello di complessità alla sua caratterizzazione.
Una trilogia romantasy da non perdere
Che siate lettorə scafatə di romantasy, scetticə che attendono di essere smentitə o passanti curiosə in attesa di una bella spinta, La Mesmerista potrebbe proprio fare al caso vostro, provare per credere. Quella scritta da Sara Simoni è una trilogia frizzante, dinamica e intensa come gli anni Venti in cui è ambientata e, sempre come gli anni Venti, non manca di lati oscuri, zone d’ombra e terrori notturni. Lena, Bas e Doria non hanno avuto bisogno del mesmerismo per ammaliarmi e confido che anche per voi sarà così.
Dopo aver terminato La Mesmerista, posso dire con relativa sicurezza che Sara Simoni è diventata una delle mie autrici instant buy. Pubblicato con Il Castoro OFF, Segreti che sussurriamo alle ombre è il suo nuovo libro, un romanzo gotico ambientato a Torino che prospetta grandi emozioni a partire dalla curatissima veste grafica. Sulla fiducia, fossi in voi, io mi ci fionderei, che siate o meno al Salone del libro.