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La Discendente del Ladro: l’esordio di Giulia Modugno e due chiacchiere con l’autrice

La Discendente del Ladro: l’esordio di Giulia Modugno e due chiacchiere con l’autrice

Giulia Modugno non ha bisogno di presentazioni, dato che tutti sul bookstagram la conosciamo come “@boogiebookie”, una ragazza con una grande passione per la lettura che negli ultimi anni è riuscita a creare attorno a sé una community di lettori e lettrici che la seguono con interesse. I suoi contenuti sono sempre molto spiritosi e mostrano con ironia tutte le sfaccettature della vita di una lettrice. Non è strano quindi che questa sua passione l’abbia condotta a cimentarsi  nella scrittura. Recentemente ha infatti condiviso sulla piattaforma Wattpad un fantasy romance autoconclusivo intitolato “La Discendente del Ladro”, che ha già ottenuto un grande successo. Ma vediamo insieme cosa bolle nel calderone di questo libro.

La Discendente del Ladro, trama e personaggi

Nailyn e Jak sono due giovani ladri di Vartadis, capitale del grande regno di Puris. Da mille anni la magia si è addormentata nel regno, da quando il leggendario fauno Adhareo racchiuse il potere del mondo magico all’interno di tre antiche spade, rubate poi da un ladro e andate perdute da allora. Secondo la leggenda, che gli abitanti di Puris sussurrano come una preghiera, tre Prescelti sono destinati a ritrovare le spade e a risvegliare la magia dal suo sonno.  Sono in molti ad avere fede nella Leggenda del Fauno, ma Nailyn non è tra questi.

Una sera, alla festa di un ricco mercante, Jak e Nailyn rubano un candelabro d’oro. Il crimine non passa certo inosservato e sono quindi costretti a fuggire lontano da quella città che li ha addestrati alla vita di strada. Per Nailyn e Jak inizia un lungo viaggio che condurrà loro alla Sacra Dimora di Heldor, fortezza in cui niente è come sembra e in cui i loro destini si intrecceranno a quelli di altri personaggi. Tra questi, Reywind, tenebroso istruttore di combattimento. Nailyn, Jak e Reywind dovranno fare i conti con un mondo magico in lento risveglio e con la minaccia della Legione Oscura. La guerra finale non lascerà via di scampo e tutti dovranno decidere da quale lato del campo di battaglia combattere.

Un fantasy romance che mescola vecchio e nuovo

“La Discendente del Ladro” è un fantasy romance che rivela grandi potenzialità. Il worldbuilding parte da alcuni basi classiche, come i tropes del lost kingdom e quello del Prescelto, e mescola elementi del vecchio e del nuovo panorama letterario fantasy. Essendo Giulia un’appassionata lettrice di fantastico è inevitabile riconoscere in alcuni suoi personaggi tratti e caratteristiche di altri personaggi che sicuramente l’hanno ispirata e che balzano subito all’occhio di un lettore attento.

Abbiamo una protagonista forte, cresciuta a pane e cazzotti tra i vicoli dei quartieri bassi della capitale, senza sapere alcunché del suo passato. Ad affiancarla, due controparti maschili, Jak e Reywind, completamente diversi tra loro: il primo è sardonico, indifferente alle regole, e condivide con Nailyn l’esperienza della vita di strada; Reywind, dal canto suo, è di origini nobili, ligio alle regole, scontroso e misterioso come solo un morally grey character sa essere. Trasparente come l’acqua il primo, indecifrabile il secondo. Il love triangle è, purtroppo, dietro l’angolo, quindi armatevi di tanta pazienza perché il mood di Nailyn per tutta la durata del libro sarà esattamente questo:

Un punto sicuramente a favore è che ci sia un giusto equilibrio tra la componente fantasy, che io ho trovato super originale, e quella romance, che spesso tende a prevalere. Menzione d’onore per le filastrocche che fungono da leggenda/profezia e che, secondo me, rivelano un grande impegno e sforzo di scrittura da parte di una così giovane autrice alle prime armi che, affiancata da un buon editor, potrebbe rivelare una penna molto interessante.

Due chiacchiere con l'autrice: Giulia Modugno ci parla di La Discendente del Ladro

Ora che vi abbiamo presentato il libro di Giulia, siamo felici di poter dare la parola direttamente a lei in questa intervista bonus alla recensione. A regolare l’intervista è l’autrice di Strega in Biblioteca Roberta Carta.

Ciao Giulia! Anzitutto volevo rinnovarti i nostri complimenti per il tuo lavoro di content creator e, ora, anche di autrice emergente. Iniziamo soft. Ti va di parlarci un po’ di te, della Giulia a telecamere spente, dei suoi studi e dei suoi hobby?

Ti ringrazio moltissimo. Ci metto davvero cuore in ogni contenuto che porto in quanto creator e in ogni storia che scrivo in quanto autrice. 

La me a telecamere spente fa esattamente quel che ci si aspetta: scrive e legge. Penso che non ci sia momento della mia giornata in cui io non sia in qualche modo focalizzata sui libri. Certo, se non contiamo la mia vita da madre di gatti! Sono poi fidanzata da dieci anni (quasi) e quel santo del mio ragazzo è il mio motore principale: praticamente è lui a spingermi a coltivare la mia passione al 100%.

La dura vita da madre di gatti è una vita che tutte noi della congrega di SIB comprendiamo molto bene! Allora, i tuoi studi si avvicinano alla tua passione per la lettura o stiamo parlando di mondi molto diversi?

Ho frequentato Lettere Moderne e ho poi seguito un corso sul lavoro del correttore di bozze e dell’editor. Non in molti lo sanno, ma tra le mie aspirazioni (oltre al voler diventare un’autrice a tempo pieno), c’è quella di lavorare in una casa editrice. Come ti ho detto, la me a telecamera spenta è esattamente quella che ci si aspetta: al 100% focalizzata sui libri!

Visto che i tuoi progetti futuri vanno a braccetto con questa tua passione, mi sembra più che doveroso chiederti come ti sei avvicinata ai libri. Cosa ha fatto scattare in te quella scintilla che ti ha portato poi dove sei oggi?

La verità è che non ricordo un momento in cui io non sia stata attratta dai libri. Ti racconto due veloci aneddoti: avrò avuto tre anni, più o meno, e stavo passeggiando con mia nonna. A un certo punto ho notato una libreria e ho iniziato a fare il pianto greco affinché mi comprasse un libro. Lei, chiaramente, aveva obiettato dicendomi: “Ma che ci fai se non sai leggere?”. Allora io, tutta convinta, ho indicato un cartellone pubblicitario e ho affermato: “E invece sì, guarda: pomodoro!”. Non saprei dirti se ci fosse scritto proprio “pomodoro”, sta di fatto che c’era l’immagine di una scatola di pelati!

Un’altra volta, invece, ricordo che stavo guardando i cartoni animati con mia sorella intanto che leggevo “Geronimo Stilton”. A un certo punto, mi stanco e metto giù il libro, poi guardo la televisione e dico a mia sorella: “Rimetti il cartone di prima?”. Ci ho messo qualche istante a realizzare che mi stavo riferendo alle immagini che mi ero creata in testa leggendo. È stato lì che ho capito che non avrei potuto più fare a meno dei libri.

Inoltre, nasco in una famiglia di lettori. Mio nonno era giornalista e autore, quindi immagino di aver ereditato da lui la passione della scrittura, tant’è vero che conservo ancora alcune storie veramente improbabili che ho scritto quando andavo alle elementari. Te le risparmio perché sono proprio grottesche!

Alcuni libri nascono da esperienze personali, altri da sogni, altri ancora nascono un po’ per caso. Da cosa nasce invece “La Discendente del Ladro”?

La Discendente del Ladro” ha una storia un po’ particolare. Nasce con un titolo diverso e molti più protagonisti, perché lo avevo inizialmente strutturato come un romanzo corale, presa dalla frenesia de “Il Trono di Spade”. Poi, però, mi sono resa conto che non mi rappresentava e l’ho abbandonato per ben due anni. Il tema delle tre spade magiche perdute continuava a girarmi in testa. Dopo alcuni tentativi andanti male, ho ricominciato da zero. Ho mantenuto alcuni aspetti della storia originale e li ho mescolati con alcuni sogni che ho fatto e con alcune sensazioni che mi hanno lasciato i miei libri fantasy preferiti.  Sicuramente non è stata una stesura facile, ma alla fine posso dire di essere davvero contenta del risultato.

A proposito dei tuoi libri fantasy preferiti, durante la lettura non ho potuto fare a meno di associare alcuni tuoi personaggi con personaggi di libri che hanno fatto impazzire un po’ tutto il pubblico di giovani lettori. Ma voglio sentire da te chi in particolare ti ha ispirato in questo senso.

Speravo mi ponessi questa domanda perché ogni scusa è buona per parlare dei miei fantasy preferiti! Sicuramente c’è un po’ di ACOTAR. Jak ha qualcosa di Cassian, anche se non è stato intenzionale, ma del tutto inconscio. Reywind è una versione un po’ più fredda e taciturna di Rhysand nei momenti “cattivi”, ma ha anche qualche cosa di Casteel di “Sangue e Cenere” nei momenti buoni. Nailyn, invece, è un mix tra Feyre e Mia Corvere di “Nevernight”. Nelle atmosfere mi sono fatta guidare dalle sensazioni che mi hanno lasciato Sei di Corvi, Le Cronache del Mondo Emerso, Le Cronache di Narnia e anche un po’ Divergent.

Probabilmente ci sono altri riferimenti inconsci, ma la cosa non mi dispiace. Non ho la presunzione di dire che il mio libro sia arte, ma qui ci sta perfettamente un detto: “l’arte ispira l’arte”. Questo, chiaramente, non significa che io abbia copiato altri autori/autrici. Ma, piuttosto, che abbia condensato nella mia esperienza di scrittrice i momenti migliori della mia esperienza di lettrice.

L’arte ispira arte, e puoi ben dirlo! Invece tu in quale personaggio ti riconosci?

Io mi riconosco tantissimo nella Regina Jaismid. Sono del segno del Gemelli e posso assicurarti che è vero che abbiamo due caratteri ben distinti che si sfumano l’uno nell’altro. Perciò direi di rivedermi in Jaismid per la forza d’animo e per la risposta pronta, ma anche in Nailyn per la caparbietà e le fragilità. Poi, nel punto in cui i miei due estremi si sfumano, posso assicurarti che non ho alcun istinto omicida, al contrario dei miei personaggi!

Ti volevo chiedere com’è stato il passaggio dalla prospettiva di semplice lettrice a quella di autrice: cosa è cambiato, se è cambiato qualcosa, anche relativamente al tuo approccio ora con i libri?

Prima de “La Discendente del Ladro” ho scritto altri due romanzi (che considero un po’ esercizi di scrittura) e diversi racconti brevi, quindi diciamo che sono abituata a scrivere. 

Nei momenti di stesura, però, faccio fatica a leggere perché a ogni pagina letta trovo l’ispirazione e sono costretta a rimettermi al computer. Forse è per questo che sono così “veloce” a scrivere. È in effetti tutta una questione di organizzazione: durante il giorno scrivo (almeno un capitolo) e prima di andare a dormire leggo. Poi, appena finisco il libro in stesura, ricomincio a divorare libri come se non ci fosse un domani!

E a proposito di altri romanzi, so che stai lavorando a una nuova storia. Qualche particolare succoso che puoi regalare ai lettori di SIB?

Sì, sto scrivendo una nuova storia! Su Wattpad è già disponibile una prima parte, per chi fosse interessato. Questa volta seguirò da vicino le vicende di Aureen, principessa fae che non vuole indossare la corona ma che è costretta a succedere al trono, e Eden, cavaliere fae amico di vecchia data della protagonista, ma rimasto lontano per ben diciannove anni. Il Regno di Delthar è minacciato da un’antica nemica, Zelveen la Tessitrice. Questa volta la storia d’amore sarà un pochino più presente e ci saranno i POV di entrambi i personaggi principali. E, ovviamente, la magia sarà la vera protagonista!

Sono molto emozionata perché ho in mente ogni dettaglio! Non vedo l’ora che i miei lettori de “La Discendente del Ladro” la leggano. Anche perché, pur essendo storie separate, ho inserito qualche Easter Egg.

Giulia, ti ringraziamo tantissimo per questa chiacchierata, è stata molto interessante e sono sicura che il tuo pubblico e i nostri lettori ne saranno altrettanto entusiasti! Tutta la redazione ti augura un grande in bocca al lupo e speriamo di risentirci presto in occasione di qualche chiacchierata in live e, perché no, per altre recensioni dei tuoi lavori!

Ricordiamo ai nostri lettori che le storie di Giulia, sia “La Discendente del Ladro” sia la storia attualmente in corso, sono presenti su Wattpad, per cui correte a recuperarle!

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