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C’era una volta un cuore spezzato: come rivoluzionare la favola moderna

C’era una volta un cuore spezzato: come rivoluzionare la favola moderna

C’era una volta un cuore spezzato è il sequel spin-off di Caraval, trilogia che ha portato a Stephanie Garber, l’autrice di entrambe le opere, un successo davvero notevole. In Italia la saga di Caraval e C’era una volta un cuore spezzato sono stati pubblicati da Rizzoli.  Protagonisti di questa nuova avventura sono Jacks, il Fato Principe di Cuori, che avevamo lasciato in Finale, ultimo volume della saga di Caraval, a leccarsi le ferite inflittegli da Donatella Dragna, la quale gli aveva spezzato il cuore, ed Evangeline Volpe, una dolcissima ragazza dai capelli rosa e gli occhi magnetici che vuole credere disperatamente nel lieto fine.

Cosa porta una ragazza di questo tipo a stringere un patto con uno dei Fati più pericolosi della mitologia di Caraval? La fede nel vero amore. Evangeline, infatti, è perdutamente innamorata di Luc e lui sembra ricambiare, ma improvvisamente annuncia le nozze con la sua sorellastra. Per impedire che i due si sposino, Evangeline è disposta a tutto, anche a stringere un patto con il Principe di Cuori, il cui bacio è fatale per chiunque non sia il suo vero amore. E sono proprio tre baci il prezzo che Evangeline dovrà pagare a Jacks in cambio del suo aiuto.

Ciò che Jacks vuole da Evangeline, però, non si limita a semplici baci, e potrebbe portarla o a un lieto fine anche più magico di quello che lei ha sempre sognato o alla più spettacolare delle tragedie.

 

“L’allegria era palpabile, la magia nell’aria si poteva quasi assaporare, e il cielo sembrava un po’ più vicino alla terra. Evangeline immaginò che, se avesse avuto un coltello, avrebbe potuto tagliare una fetta di quella notte come fosse stata una torta per gustare un boccone di quell’oscurità meravigliosa.”

Ambientato nello stesso universo narrativo di Caraval, in questo libro nuovi e vecchi personaggi si intrecciano, insieme alle storie fantastiche e maledette del Magnifico Nord, dove la storia si svolge. Rispetto alla saga madre, C’era una volta un cuore spezzato rivela una mitologia, e un worlbuilding in generale, molto più strutturato, così come la caratterizzazione dei personaggi.

Inizialmente Evangeline si presenta come una ragazza con la testa fra le nuvole, che vive di sogni e fantasie in cui crede fermamente. Anche un po’ sciocca e ingenua, se vogliamo, dato che dà l’impressione di fidarsi ciecamente di chiunque le tenda una mano d’aiuto o le dedichi qualche attenzione. Ma è anche un personaggio che impara velocemente a farsi strada con le proprie gambe in un mondo di principi, vampiri, intrighi di potere, inganni, bugie e profezie. È estremamente coraggiosa e caparbia e impara a sue spese la differenza tra l’accontentarsi a tutti i costi di un lieto fine qualunque e desiderare la vera felicità.

Il suo rapporto con Jacks è determinante per la sua evoluzione e si rivela fin da subito magnetico e conturbante. Jacks non è sicuramente l’eroe delle fiabe, bensì l’antagonista che muove i fili della storia perché i destini di tutti vadano a suo vantaggio. È scaltro, misterioso, accattivante con quello sguardo che potrebbe gelare anche le terre oltre il Magnifico Nord, sempre in bilico tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.  Ma sembra non riuscire a stare lontano da Evangeline. Dice di non credere nell’amore e, anzi, di essere stato condannato proprio dall’amore a una vita di eterna sofferenza. Il suo stesso vero amore, Donatella, l’ha rifiutato per un altro uomo, spezzandogli il cuore. Allora perché sembra tenere così tanto alla vita di Evangeline? Perché mostra questa ossessione morbosa nei suoi confronti?

Il rapporto tra Jacks ed Evangeline è teso, l’attrazione palpabile come fossimo noi lettori i personaggi e rivela una relazione che non è più adolescenziale, ma adulta, portando questo romanzo ad essere un perfetto connubio tra uno Young Adult e un New Adult.

È evidente che la  scrittura della Garber in C’era una volta un cuore spezzato sia più matura rispetto alla saga madre. È magica, evocativa, ti tiene sulle spine, crea delle atmosfere fiabesche che tengono alta l’attenzione del lettore e gli impediscono di mettere giù il libro, nonostante questo non sia certo privo di difetti. Sono molti i tempi morti presenti nella narrazione, tanto che nelle prime duecento pagine non succede praticamente nulla di rilevante. Eppure, questo ritmo lento non sembra assolutamente pesante e le pagine si sfogliano velocemente, una dopo l’altra. Bugie, segreti, magie, indizi da decifrare, vestiti incantati, feste in maschera e balli indetti per la conquista del bel principe sono solo alcuni degli elementi che rendono così coinvolgente questa storia oscura e allo stesso tempo così principesca.

“Credo che esistano molte altre possibilità oltre al “vissero per sempre felici e contenti” o al finale tragico. Ogni storia possiede il potenziale per infinite conclusioni.”

C'era una volta la fiaba all'origine del fantasy

Nella letteratura, la fiaba ha origini antichissime. Inizialmente, infatti, veniva trasmessa oralmente di generazione in generazione dai cantastorie e solo quando hanno iniziato ad essere trascritte sono diventate un vero e proprio genere letterario. Per definizione, la fiaba è un racconto in cui il reale e il fantastico si fondono, dove le vicende degli esseri umani si intrecciano indissolubilmente a quelle di esseri soprannaturali come streghe, orchi, folletti, gnomi, vampiri e altre creature fantastiche.

Con il passare dei secoli la fiaba si è evoluta fino a permetterci di distinguere la fiaba popolare dalla fiaba d’autore, la fiaba classica dalla fiaba moderna. Con fiaba classica intendiamo la fiaba di origine popolare in cui gli autori sono rimasti fedeli al contenuto trasmesso per via orale, influenzato naturalmente dallo stile e dal pensiero personale dell’autore. Elemento che più distingue la fiaba classica da quella moderna è il pubblico al quale sono destinate. La fiaba classica nasce per un pubblico adulto, mentre la fiaba moderna nasce come letteratura per l’infanzia e poi si rivolge in generale a un pubblico giovane.

La fiaba nel nostro immaginario è frutto della più recente produzione letteraria e cinematografica. Le fiabe che più hanno plasmato l’immaginario collettivo moderno del genere sono le fiabe di Andersen (La Sirenetta, La piccola fiammiferaia, Il brutto anatroccolo…),  Peter Pan e Wendy di J.M. Barrie, i racconti di Calvino (Il visconte dimezzato, Il barone rampante, …) e Le avventure di Pinocchio di Collodi. Grazie a queste opere, oggi la fiaba è un genere che viene rivisitato sotto molteplici aspetti. Negli ultimi anni questa è stata riproposta soprattutto in chiave fantasy. Le trame si sono fatte più complesse, i dialoghi vengono articolati maggiormente, le ambientazioni e i personaggi tratteggiati in maniera più particolare, a volte anche in chiave dark e horror.

Stephanie Garber è un’autrice che sicuramente in mezzo allo stile fiabesco, alle ambientazioni magiche e alle creature soprannaturali ci sguazza e lo fa riuscendo a distinguersi dalla massa con uno stile del tutto originale: C’era una volta un cuore spezzato è la prova del suo successo all’interno del genere.

"The Ballad Of the Archer and The Fox" : il lieto fine che non è per tutti

“Secondo le leggende, il Principe di Cuori non era capace di amare perché il suo cuore aveva smesso di battere da tempo immemore. Soltanto una persona avrebbe potuto farlo battere di nuovo: il suo unico vero amore.”

Sia in C’era una volta un cuore spezzato sia in The Ballad Of Never After, il suo sequel, non ancora tradotto in italiano ma che dovrebbe arrivare anche nelle nostre librerie il 29 giugno 2023, si fa più volte riferimento al libro The Ballad of the Archer and the Fox, il libro preferito di Evangeline. È la storia di una giovane ragazza di campagna che può trasformarsi in volpe e del giovane arciere che la ama, ma è condannato a darle la caccia fino ucciderla. Una fiaba alla Andersen, se vogliamo. Ed è attraverso questa fiaba che la Garber inizia a ribaltare completamente il concetto di vero amore, già preannunciato in Caraval quando Donatella, vero amore di Jacks, la donna grazie alla quale il suo cuore di Fato riprende a battere, lo rifiuta perché innamorata di un altro uomo.

Anche il rapporto tra Jacks ed Evangeline non è idilliaco, come invece succede nelle favole. Nasce da un patto potenzialmente mortale che Evangeline stringe con Jacks nel tentativo di impedire le nozze tra Luc e la sorellastra, prosegue seguendo la scia di sotterfugi e belle parole lasciata da Jacks sul suo cammino. Un rapporto che sembra portare a tutto tranne che al “vissero felici e contenti”, soprattutto perché Jacks continua a inseguire anche i suoi interessi. Vuole Evangeline ma vuole anche il potere.

“La tenne stretta come un rancore, il corpo rigido e teso che esprimeva tutta la sua riluttanza. Eppure le sue braccia la cingevano come se avesse intenzione di non lasciarla mai più.”

Il concetto di vero amore della Garber esula quindi dalla reciprocità, come abbiamo visto in Caraval, ma anche da un finale che nelle fiabe a cui siamo abituati è necessariamente roseo. Questo dipende molto anche dal fatto che, mentre nelle fiabe è presente una netta distinzione tra il bene e il male, la Garber ha fatto sì che tale confine sia quasi intangibile. In Jacks, bene e male si fondono in un unico morally grey character dalla personalità magnetica, così come Evangeline è costantemente in preda ai rimorsi dovuti all’aver impedito le nozze della sorellastra, averla resa “la sposa maledetta”, seppur involontariamente, e aver stretto un patto con Jacks, causa di tutto ciò. Evangeline non è l’eroina senza peccato delle fiabe, nonostante ne riproponga molte caratteristiche. 

“Tu non vuoi farlo. Non vuoi diventare l’eroina che si sacrifica, tu vuoi il lieto fine…Ecco perché sei venuta da me. Se lo farai, non ci sarà nessun lieto fine. Gli eroi non lo ottengono mai. Lo offrono sempre a qualcun altro. È questo che vuoi davvero?”

È per questo che C’era una volta un cuore spezzato non può che terminare con un cliffhanger che potrebbe portare in egual misura a un magico lieto fine o a una grande tragedia. Se siete alla ricerca di una storia d’amore non convenzionale, tormentata, che potrebbe finire con lo spezzarvi il cuore, questo è il libro che fa per voi. Viaggerete nelle carrozze volanti per tutto il Magnifico Nord, conoscerete i Fati sfuggiti al mazzo di carte di Paloma e parteciperete a magnifici balli in maschera. Ma ricordate, tutte le storie hanno il potenziale per infinite conclusioni.

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