Absinthe: un paranormal romance dalla vocazione dark academia
Vincitore dei 2020 Wattys nella categoria paranormale, Absinthe è uscito l’8 novembre per la casa editrice Triskell Edizioni nella collana Rainbow, dedicata alla narrativa romance e LGBTQA+. Absinthe, che ho avuto modo di leggere in anteprima, è l’opera prima di Selene e Alaska e promette già dal titolo una storia fatta di atmosfere languide e decadenti. Per scoprire se questo paranormal romance è inebriante come l’assenzio, a cui deve il proprio nome, o se lascia indifferenti (e sobri), vi basta proseguire con la lettura di quest’articolo.
Le trame di Absinthe : seduzione, ossessione, vendetta
«Passione bruciante, ma… il diavolo e la luna insieme mi fanno pensare a verità non dette… qualcuno trama nell’ombra. Gli amanti sono la carta della scelta, fa’ attenzione a ciò che scegli, Principino»
In una Londra rarefatta che se ne sta buona sullo sfondo, l’Oblivion Theatre apre per la prima volta i battenti a prestigiosi avventori, umani e vampiri. Con la sua commistione di stili di epoche diverse, ha la presunzione di vincere lo scorrere del tempo, sottrarsi a esso al pari del suo immortale proprietario, Julius Faust Ravensward. Dal naturale portamento regale, Julius indossa calma e sicurezza come un comodo abito mentre dispensa i saluti e i ringraziamenti di rito tra la folla, ma non è ancora del tutto a suo agio nella mondana falsità. È la ricerca di un attimo di tregua dai convenevoli e nulla più a spingere la sua vita verso un drastico cambio di rotta. Quando Julius si avvicina al bancone del bar, trova James Sirius ad attenderlo.
James non dovrebbe essere lì. È un demone, e i demoni non sono stati invitati al soirée. Julius è cosciente di trovarsi di fronte a un agente del caos, ma la soddisfazione che viene da una mente affine e, perché no?, il fascino della sua figura longilinea finiscono per annebbiargli i sensi più dell’assenzio che gli viene offerto. Ciò che Julius ignora, e che molto presto viene rivelato a chi legge è che dietro il primo, emblematico incontro con James Sirius si cela una mano molto più crudele di quella del destino, la mano di qualcuno che ha atteso a lungo nell’ombra prima di azionare gli ingranaggi della sua trappola mortale. Sto parlando di Jago, colui che Selene e Alaska definiscono “il grande burattinaio delle intricate fila della vendetta”.
Non lasciatevi però ingannare dalla cattiva fama del suo omonimo. Certo è che Jago è il villain dichiarato del romanzo, ma in Absinthe nessuno è innocente. Non Julian, con il suo viso dalla bellezza angelica, né Aida, l’aggraziata ballerina e amica devota di Julian, certamente non James, il demone tentatore capace di piegare un algido vampiro. E tutti, nessuno escluso, hanno la propria agenda da portare avanti. Potrei addirittura spingermi ad affermare che esistono tante trame quanti sono i personaggi di Absinthe e non sbaglierei.
Un cast d’eccezione al cuore di Absinthe
Vampiri, demoni, streghe — questi sono gli attori che si muovono sul palco di Absinthe, creature soprannaturali che incarnano le peggiori paure dell’umanità e che qui, in maniera analoga a titoli come The Vampire Daries, troviamo in un contesto a noi contemporaneo e presi da tormenti personali. Bastano, però, i primi capitoli a rendere evidente che la creazione di un setting dettagliato è tralasciata a favore di una forte caratterizzazione dei personaggi. Lo dimostra anche il numero contenuto di luoghi attorno a cui si svolgono le vicende: l’Oblivion Theatre, Villa Ravensward, il Sunset Asylum in cui si nasconde Jago.
La caratterizzazione è a sua volta funzionale alle reti di relazioni che legano i vari personaggi. Sono le relazioni infatti a fare la trama della storia, in primis quelle romantiche. Centrale è chiaramente la storia d’amore fra James e Julian, in cui, prima che i corpi, sono le menti a incontrarsi. L’uno trova nell’altro un interlocutore attento e dai gusti raffinati con cui dibattere del senso dell’arte, della vita e del tempo. Nonostante questo, ci sono momenti in cui non si può fare a meno di dubitare della sincerità del loro legame. Il motivo? La dipendenza a due vie del morso di vampiro. Non solo il vampiro deve mordere qualcuno, umano o meno che sia, e berne il sangue per poter vivere, ma anche la vittima prescelta finisce per desiderare di essere morsa ancora e ancora a causa delle endorfine sprigionate dal morso.
Lo stesso aspetto soprannaturale è declinato quel tanto che basta per marcare il diverso modo di agire e pensare dei personaggi. Ad esempio, della vera natura di James sappiamo soltanto che è un demone degli incubi, che si serve della musica per infliggere dolore e morte alle sue vittime e che è ‘ospite’ di un corpo. In questo senso la rappresentazione di vampiri, demoni e streghe in Absinthe sostiene il proprio peso sul bagaglio di associazioni pregresse che si è costruito attorno a ciascuna figura nel corso del tempo. Prendiamo Julian e Jago a rappresentanza dei vampiri. Entrambi tengono a sottolineare la loro superiorità rispetto ai loro simili e possiedono una forte carica sessuale. Tuttavia se Julian ricorda i vampiri di Solo gli amanti sopravvivono, che, come ben ci insegna Gabriella Giliberti nel suo saggio Love Song for a Vampire, sono creature sensibili e custodi ultimi della bellezza, Jago va invece ad incarnare l’efferatezza, gli istinti predatori del non-morto nella loro versione meno romanticizzata.
Di tutto rispetto sono anche le personagge principali di Absinthe, la vampira Katherine e (la mia preferita!) la strega Aida, sorprendenti nel loro rifiuto di conformarsi alle aspettative di chi legge. Katherine dalla posizione di potere che aveva fra i vampiri in un passato, ahimè, nebuloso, la vediamo al fianco di Jago. Pragmatica e dedita alla propria sopravvivenza prima di tutto, sa rivoltare anche l’esito peggiore a proprio favore. Non lasciatevi ingannare dall’aspetto incantevole di Aida, perché in lei lo spirito materno e il sapere convivono con un potere distruttivo che fa il paio con una certa sconsideratezza. Invece che ritirarsi dal ciglio dell’abisso in cui Jago è da tempo sprofondato, Aida prende la rincorsa e si lancia nel vuoto.
Come tutti i personaggi e le personagge del mondo di Absinthe, c’è una dissonanza tra aspetto umano e identità soprannaturale. La perfezione dell’immortalità si scontra con la bassezza degli istinti che l’essere vampiro o demone comporta, e nemmeno le sapienti streghe, come si è visto, sono salve da questa condizione.
Il dark academia in Absinthe, omaggio alle arti e ai classici della letteratura
Come due sono le scrittrici dietro Absinthe, così l’identità del romanzo si compone di due parti ugualmente importanti. Una l’abbiamo trattata (il paranormal romance), per cui concludiamo trattando l’altra, quella dark academia.
L’etichetta “dark academia” potrebbe essere fuorviante in assenza della cornice accademica o della trama thriller solitamente associate a questo sottogenere, ma ne comprendo l’utilizzo. Come molti altri titoli che ricadono in questa categoria, Absinthe è caratterizzato da un atteggiamento di reverenza per il mondo classico. I suoi personaggi sono ossessionati dalla ricerca del bello, anche lì dove il senso comune non lo troverebbe, e dalla celebrazione dell’arte in ogni sua forma. Abbondano le citazioni, sia a livello testuale che narrativo, delle opere letterarie e non che hanno ispirato Absinthe. Tra le più importanti, le tragedie di Shakespeare, Il ritratto di Dorian Gray, da cui sembra uscito fuori James, La tragica storia del Dottor Faust, legata a doppio filo a Julian, Il Fantasma dell’Opera e l’immancabile Aida di Verdi. Infine, è la prosa ricercata e voluttuosa di Selene e Alaska a dare consistenza e unità alle atmosfere dark academia del romanzo.
Absinthe è un romanzo in cui sono i personaggi a fare la storia, anche quando questa vacilla per la poca chiarezza di alcuni snodi narrativi. Mettendo da parte il mio desiderio (rimasto insoddisfatto) di conoscere il passato da cui ciascun personaggio proviene, mi sento di dire che Selene e Alaska hanno superato a buoni voti la loro prima prova ufficiale come scrittrici e sono sicura che daranno grandi soddisfazioni a chi è appassionato del paranormal romance. Io, dal canto mio, mi metto comoda ad attenderne il seguito, che, è ufficiale, ci sarà!