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Il Re delle Volpi, il fantasy fairycore di Fiore Manni

Il Re delle Volpi, il fantasy fairycore di Fiore Manni

Amanti dell’estetica cottagecore, appassionati di fiabe e creature magiche, ATTENZIONE! Oggi sono qui per voi: per parlarvi di Il Re delle Volpi, romanzo fantasy dell’autrice Fiore Manni, conosciuta per la saga di Jack Bennet e per il suo fortunatissimo Come le cicale, uscito per Rizzoli il 17 ottobre 2023. Fiore ci ha già dimostrato la sua capacità di scrivere storie dirette ad un pubblico molto giovane, cogliendo le sfumature immaginifiche e le problematiche personali tipiche di quell’età così complessa. Con Il re delle volpi il suo esperimento autoriale si sposta sul genere fantastico, costruendo una storia fiabesca capace di trascinare all’avventura i lettori e le lettrici più giovani ma anche chi, come me, è cresciuta senza abbandonare il proprio amore per la magia e i libri di fiabe. 

Il re delle volpi e la sua trama fiabesca, tra fate e goblin dispettosi

Corre l’anno 1899, ci troviamo in Inghilterra, e la signora Crawford ha una figlia da maritare. Marian, da poco diciottenne, è una ragazza grigia e anonima, e soprattutto non ha alcuna voglia di prendere marito. Eppure per lei sembra tutto già perfettamente architettato. Vittima di un matrimonio combinato con un certo Carl Lawrence, Marian e la sua famiglia partiranno alla volta della villa in campagna dei Lawrence per assistere al primo incontro tra i due promessi sposi. Proprio in quella tenuta circondata dal verde, durante una fuga nel bosco, Marian si imbatterà in una volpe parlante di nome Macbeth. L’incontro, a dir poco in credibile, si rivelerà per Marian l’occasione perfetta per escogitare una via d’uscita: infatti, le racconta Macbeth, se lei lo aiuterà a ritrovare la strada di casa sarà ricompensata dal suo padrone, il Re delle Volpi, il quale esaudirà ogni suo desiderio! 

Peccato che “casa” per Macbeth significhi Faerie, un mondo magico popolato da creature pericolose che sembrano essere uscite direttamente dai racconti folklorici inglesi. Dopo aver affrontato mille peripezie, Marian finalmente si imbatterà nel famigerato Re delle Volpi, che in realtà non è altro che un ragazzo affascinante, viziato e tremendamente cocciuto di nome Aleister. Insieme, Marian, Macbeth e Aleister dovranno affrontare una missione molto pericolosa, la cui riuscita avrà conseguenze di vita o di morte sull’intero mondo umano. Peccato che, tra uno scontro e una fuga rocambolesca, Marian si ritroverà ad affrontare un’altra avventura altrettanto terrificante: i propri sentimenti.  

“Se il Negromante fosse riuscito nel suo intento, cosa sarebbe accaduto a loro e a tutti gli abitanti di Faerie e dell’Altrove? Marian non era in grado di darsi una risposta, ma avrebbe messo sotto torchio Aleister. Lo osservò mentre dormiva, indugiando sul suo viso. Aveva la ciglia ridicolmente lunghe, ed era bello come solo una creatura magica poteva essere. Era un egocentrico senza speranza, un re giovane e viziato con un’altissima opinione di sé, e Marian se ne stava innamorando.”

Se Jane Austen incontrasse Il castello errante di Howl

Il Re delle Volpi è un libro che mi ha lasciato delle sensazioni a dir poco piacevoli. Con il suo stile di scrittura asciutto ed estremamente visivo, Fiore Manni ci prende per mano e ci accompagna in un’avventura degna di un high fantasy… ma come se ad indossare spada e armatura fosse la stessa Jane Austen! L’elegante e severa ambientazione edoardiana si scontra con quella rocambolesca e adrenalinica del  mondo di Faerie, una dimensione magica che regalerà al lettore tutti gli elementi tipici della letteratura fantastica più classica: goblin imbroglioni che si divertono a fare dispetti; fate che ingannano gli umani e scambiano changeling nelle culle; nani che abitano profonde miniere, avidi di pietre preziose; maghi dai poteri incredibili che si scontrano a suon di incantesimi. Questo e molto altro ancora in un libro che si presenta come un mix perfetto tra un portal fantasy, Orgoglio e Pregiudizio e un romanzo di formazione.

All’interno del romanzo è facilissimo capire quanto la sua autrice sia a sua volta appassionatissima di letteratura fantastica. Lo si percepisce grazie alla miriade di citazioni che costellano le pagine del suo romanzo, che per i più attenti conoscitori del genere non sarà difficile riconoscere. La dinamica relazionale (divertentissima) tra Marion e Aleister ricalca quella che nasce tra Sophie e Howl de Il castello errante di Howl, romanzo iconico della portentosa autrice britannica Diana Wynne Jones (meglio conosciuto per la sua trasposizione cinematografica di Miyazaki). Il mondo di Faerie prende ispirazione sotto molti aspetti dalle ambientazioni di Lo Hobbit di Tolkien, così come non mancano riferimenti alle più oniriche storie shakespeariane, come Sogno di una notte di mezza estate. Insomma, Il Re delle Volpi è un romanzo che conquisterà chi, come Marian, considera i libri una vera e propria linfa vitale. Fiore Manni intreccia tutti questi elementi con grande eleganza e padronanza della materia, senza risultare stucchevole e senza darci l’idea di aver “scopiazzato” in giro. Questo pericoloso rischio viene aggirato grazie ad una storia originale di fondo molto solida, la quale è il vero e proprio fulcro del romanzo.

I punti forti del romanzo: la relazione tra Marian e Aleister e il villain della storia

In generale sono rimasta molto soddisfatta da questa storia, ma tra i punti forti di Il Re delle Volpi spiccano questi due: la relazione tra Marian e Aleister e il villain della storia, il Negromante. Marian e Aleister sono due personaggi che affiancati funzionano meravigliosamente: il loro rapporto si basa sullo scherzo e sulla diversità. Infatti, essendo personaggi opposti (anche se qualcosa di importante in comune la hanno), vanno a ricreare quelle spassosissime dinamiche di rintuzzo in cui Aleister è capace di far uscire di testa Marian in ogni pagina e Marian è pronta a rimproverare il giovane re ogni tre per due. I loro litigi sono spassosissimi e vengono inquadrati in modo tale che non siano mai fini a se stessi: proprio questo costante confronto tra i due permetterà alla timida Marian di diventare più forte e sicura di sé e all’arrogante Aleister di mettersi in dubbio e affrontare le proprie responsabilità. Insomma, sarete certamente soddisfatti da due archi narrativi ben strutturati che portano all’effettiva maturazione dei personaggi, come dovrebbe essere in qualsiasi buon libro e com’è fondamentale che accada in un romanzo di formazione. 

“<Non puoi chiudere la porta al mondo e lasciare fuori tutto. Hai delle persone che si preoccupano per te. Hai dei sudditi di cui prenderti cura. Aleister, sei un re… Non puoi continuare a interessarti solo di te stesso> disse Marian, sentendo le guance andarle a fuoco e le mani che iniziavano a tremare./<E cosa mi dici di te?>/<Io non mi tiro indietro davanti alle responsabilità> rispose Marian accalorandosi./<Davvero? Non sei forse scappata da casa perché non ti volevi sposare? Che fine hanno fatto le tue responsabilità verso i tuoi genitori e il tuo fidanzato?>”

Altro personaggio che vi regalerà grandi soddisfazioni è il villain della storia, Feardorcha, il Negromante. Misterioso, pericoloso e sfaccettato, si tratta di un “cattivo” che corregge la usuale superficialità degli antagonisti più classici. Nonostante Il Re delle Volpi sia un romanzo destinato ad un pubblico di giovanissimi, Feardorcha è capace di mettere i brividi anche ai più grandi grazie alle sue maniere affascinanti e allo stesso tempo crudeli. Ho apprezzato molto leggere di un personaggio realmente spaventoso, che durante tutti gli scontri con i nostri eroi mi ha fatto dubitare sull’effettivo successo del bene contro il male. Si tratta di uno di quei personaggi che ti fa continuamente chiedere: “e adesso come si metteranno in salvo? Come riusciranno a sconfiggerlo?”. Pieno di assi nella manica, sempre un passo avanti a tutti, Feardorcha è un mago oscuro degno dei grandi antagonisti del fantastico. Spero che nel prossimo libro (perché, a quanto pare, Fiore Manni sta lavorando ad un sequel) riusciremo ad approfondirlo ancora di più.

Qual è il target di lettori di Il re delle volpi?

Amante come sono delle fiabe, delle ambientazioni magiche e delle atmosfere fairycore, non ho esitato un momento dal buttarmi a capofitto nella lettura di Il Re delle Volpi, pur sapendo che questo non è un libro che parla propriamente alla mia generazione. Sicuramente l’idea di Fiore Manni è stata quella di scrivere un romanzo per giovanissimi e teenager, diciamo tra i 12 e i 18 anni (anche se questi numeri vanno sempre presi con le pinze, perché, come dico sempre, i libri non hanno nessun limite d’età). Quindi se vi aspettate un romanzo con forti tinte dark, svisceramento psicologico, linguaggio forbito e complesso o spicy… temo che rimarrete delusi. Ma se invece siete alla ricerca di un libro spensierato, avventuroso, in vero e proprio stile fiabesco, con una scrittura dinamica e trascinante e dei personaggi spassosi, allora Il Re delle Volpi potrebbe esaudire il vostro desiderio. Insomma, per apprezzare questo romanzo bisogna un po’ scavare nel nostro Io alla ricerca della versione più fanciullesca di noi, quella abituata a credere nelle fate e innamorata della magia. Personalmente, si tratta di un lato di me che rispolvero sempre molto volentieri e che mi regala ogni volta emozioni incredibili.

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