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Brucia la notte, la recensione

Brucia la notte, la recensione

Il 24 ottobre nelle librerie è comparso, come per magia, Brucia la notte. Pubblicato da Mondadori, si tratta del romanzo scritto a quattro mani da Tiffany Vecchietti (esordiente come autrice di narrativa) e Michela Monti (qui alla sua quarta pubblicazione). Brucia la notte si presenta, anche solo guardandone la copertina esplosiva, come un libro difficile da ignorare; una distopia con elementi fantastici, un romanzo di formazione che interiorizza il senso della rivoluzione e dell’inclusività, un titolo che si potrebbe includere nella letteratura ecologista. Un romanzo di guerra, di amicizia, di streghe. E noi non potevamo non parlarvene. 

Brucia la notte: di cosa parla?

«Eravamo Raccoglitrici incastrate in fila senza la forza di guardarsi, alcune disperate, altre mute come me, chiuse nell’angoscia, e qualcuna quasi indifferente all’idea delle cazzate che ci avrebbero rifilato per l’ennesima volta, come se quella “gita” fosse una pausa dalla quotidianità.

Però bastava il cartello sopra l’ingresso della recinsione a ricordarci qual era il nostro ruolo là dentro:

Nessuno entra.

Nessuno esce.

Noi siamo nessuno.»

Ani e Bianca sono Raccoglitrici di sale. La loro esistenza, da quando sono state strappate via dalle loro vite, si trascina all’interno di un Campo di Raccolta, insieme a quelle di altre centinaia di donne che, come loro, raccolgono sale nelle grandi vasche. Il sale: l’unica risorsa preziosa rimasta sul Pianeta. Ani è una ragazza dai folti ricci scuri, ombrosa e mingherlina, che, se potesse, farebbe volentieri a cambio con la carta da parati, pur di scomparire dal mondo. Bianca è una forza della natura, con una lingua tagliente e la brutta abitudine di dire perennemente quello che le passa per la testa. E con un piano di fuga pronto per essere messo in atto. Brucia la notte è la storia di due donne completamente opposte ma unite dall’amicizia e dal desiderio di libertà, l’unico che gli Integri (le guardie del Campo) non sono ancora riusciti a strappar loro via. 

Quando la scrittura ti fa innamorare...

Non voglio rivelarvi troppo sulla trama di Brucia la notte, perché questo è un libro che va letto e va goduto in ogni sua sfumatura. Acquistato per via della profonda stima che nutro nei confronti di Tiffany Vecchietti (che, se bazzicate il bookstagram o il booktube, conoscerete sicuramente come Miss Fiction Books), senza nemmeno leggerne la trama, non mi sono pentita neanche un’istante di aver creato un posto negli scaffali della mia libreria per Brucia la notte. Un romanzo che, nel corso della lettura, si è guadagnato anche un posto nel mio cuore, nelle mie ossa. Attraverso le pagine di Brucia la notte ho riconosciuto tanto dei sentimenti e degli ideali che Tiffany Vecchietti veicola attraverso il suo lavoro di creator e di autrice. E poi ho avuto anche l’immenso piacere di scoprire Michela Monti come autrice: non vedo l’ora di recuperare la sua trilogia d’esordio. Insomma, questo duo è una squadra vincente e, se mai un giorno decideranno di scrivere altro insieme, correrò in libreria senza starci tanto a rifletterci.

Brucia la notte ha il grande pregio di essere scritto in maniera impeccabile. Sin dai primi capitoli, i lettori e le lettrici sono trascinate nelle vite delle protagoniste, che risultano tanto autentiche quanto vivide e concrete. Durante l’intera lettura ho avuto la percezione di essere parte integrante della loro avventura, di essere presente nella stanza durante le loro conversazioni, un supporto invisibile nei loro momenti di difficoltà. Brucia la notte è un libro che ti fa vivere una partecipazione emotiva incredibile. Quando si dice che un libro ti rapisce, che è impossibile metterlo giù… questo è esattamente ciò che succede con la storia di Ani e Bianca. 

Ani, Bianca e il bosco di personaggi di Brucia la notte

Avete presente la sensazione che si prova quando ci si addentra in un bosco? Ogni angolo ci appare diverso, ogni pianta ha le sue altezze, i suoi colori, le sue forme, eppure il tutto è perfettamente armonioso. Questa è la stessa impressione che mi hanno dato i personaggi di Brucia la notte. Ani e Bianca sono indubbiamente le regine di questa selva. La prima è come un ramoscello in crescita, trasportato dal vento ma tenacemente ancorato al terreno; la seconda è una quercia, che fa del suo tronco una casa per chiunque ne abbia bisogno e si protende con i lunghi rami fino ad oscurare lo stesso Sole. 

«Quindi mi state dicendo che lei» indicai Bianca, «non si rende nemmeno conto di interrompere e di straparlare?»/«Straparlare mi sembra una visione quantomeno eccessiva di quello che faccio io» mi contestò lei, piccata. «Mi piace arricchire le conversazioni con qualche vezzo creativo, qualche voluta dorica, un soffio di foglie d’acanto.»

Durante l’intervista che abbiamo avuto l’onore di tenere con le autrici di Brucia la notte (la potete trovare su Spotify o sul canale YouTube di Strega in Biblioteca), abbiamo chiesto a Tiffany e Michela di darci tre motivi per cui, secondo loro, Brucia la notte fosse un libro da leggere. Michela ha prontamente risposto: “innanzitutto perché perdersi Bianca… come fai?”. Io non potrei essere più d’accordo. Bianca è uno dei personaggi più catalizzanti del libro, che parla in continuazione ma che si presenta in ogni capitolo come un mistero da risolvere. Il suo sottobosco emotivo è ampio e inesplorato e sta al lettore concentrarsi sulle sfumature dei suoi gesti, sul taglio delle sue parole, per comprenderla pian piano. Esempio conclamato di come si scrive magistralmente un personaggio queer, Bianca è il supporto che nella vita ognuno di noi vorrebbe avere accanto: impegnativa, energica, sfiancate nei suoi monologhi pieni di teatralità, non puoi non volerle un bene dell’anima

Ani è certamente un personaggio molto più amaro. Tiffany Vecchietti l’ha definita “un’esperienza poco piacevole” ed anche qui l’autrice dimostra perfettamente di conoscere bene le sue creature. Ani è meno catalizzante di Bianca, visto il suo carattere introverso e la sua aria taciturna, ma questo non significa che il suo ruolo da protagonista non lo interpreti al meglio. Le autrici sono state formidabili nel gestire con tanta attenzione due personaggi opposti, ma che insieme raggiungono un equilibrio che parla più di mille parole. Ani e Bianca sono due sfumature dello stesso colore: come si reagisce ad un trauma che è destinato a segnarti per tutta la vita? Bianca gestisce il dolore con un arcobaleno di emozioni e una valanga di battute sarcastiche. Il rumore è il suo mezzo d’esorcizzazione. Ani è un lago, silenzioso e piatto in superficie, turbinoso e abissale appena ci si tuffa. Il silenzio e l’osservazione rappresentano il suo kit di sopravvivenza. 

Le tematiche che incontrerete in Brucia la notte

Brucia la notte è un libro pregno di significato e di messaggi, i quali non arrivano mai al lettore sotto forma di “spiegone”. Questo romanzo non vuole insegnarci una massima di vita, non vuole fare sofismi o propinarci retoriche. Brucia la notte è un libro che mostra: il dolore, la sopportazione, la rabbia. Ma ancora, l’amicizia, l’amore, la speranza, la comunità. Attorno ai personaggi di Ani e Bianca si muovono tanti altri nomi (che non voglio svelarvi per non togliervi il piacere della scoperta). Tutti questi personaggi esistono per veicolare un messaggio fondamentale per la storia di Brucia la notte: le rivoluzioni si conducono insieme. La forza della lotta sta nell’unione, nella condivisione e nella sorellanza. Qui ci viene in aiuto il concetto di Congrega: abbiamo detto all’inizio della recensione che Brucia la notte è anche un libro che parla di streghe, e cosa sono le streghe se non l’esempio vivente del modo di dire “l’unione fa la forza”? Se state cercando un libro che vi faccia sentire parte di qualcosa e che vi convinca che insieme si possono rovesciare interi sistemi di potere, Brucia la notte è la lettura che fa per voi.

Il concetto di “streghe” viene in aiuto alle nostre autrici per parlare anche dell’importante tema del rapporto Uomo-Natura. Brucia la notte lo si potrebbe definire anche un romanzo ecologista, poiché il rispetto nei confronti della dimensione naturale è insito nelle sue pagine. Ani e Bianca ci vengono inizialmente presentate in un mondo grigio, metallico, dove non esistono alberi o ruscelli, dove non si ode il cinguettio degli uccelli e dove il Sole esiste solo per bruciare. Nella seconda parte del romanzo la natura torna protagonista e ci viene presentata in tutta la sua potenza e ricchezza. Questo dualismo, così forte e spietato, fa avvertire a chi legge un sano e autentico terrore: cosa farei se il mondo venisse effettivamente privato del verde? Una domanda che in tempi recenti dovrebbe nascere nella mente di ognuno di noi ogni giorno. Così i personaggi di Brucia la notte si dividono in due categorie molto nette: chi desidera la libertà per tutti e tutte inevitabilmente considera la Natura un dono che va rispettato, curato e protetto; chi schiaccia, reprime e uccide gli esseri umani, invece, fa lo stesso con il Pianeta ed è pronto a radere al suolo tutto ciò che c’è di davvero prezioso per puro tornaconto personale. 

Leggete Brucia la notte se...

Leggete Brucia la notte se siete alla ricerca di un romanzo scritto meravigliosamente, con un ritmo serrato ed un approfondimento dei personaggi incredibile. Leggete Brucia la notte se desiderate un libro corale che, facendo uso dei punti di vista alternati, lasci trapelare una storia collettiva e sinergica. Leggetelo se amate la distopia, ma anche se amate il fantasy, il romanzo di formazione, la fantascienza, il libro di guerra, la letteratura transfemminista. Se avete il bisogno di affezionarvi a dei personaggi che vi entreranno dentro e vi accompagneranno per giorni dopo la fine della lettura. 

Brucia la notte è un’esperienza incredibile che ho amato con tutta me stessa. Alla fine dell’ultimo, esplosivo, capitolo noterete una parolina che vi farà fare i salti di gioia: “continua“. Tiffany e Michela sono già a lavoro per la stesura del secondo romanzo di quella che sarà una dilogia ed io già non vedo l’ora di poter stringere tra le mani il frutto del loro incredibile lavoro. Per qualche anticipazione in più sul sequel (senza spoiler!) potete ascoltare la recensione che abbiamo fatto alle sue incredibili autrici, sia su YouTube che su Spotify.

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