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Il carosello delle curiosità, la recensione

Il carosello delle curiosità, la recensione

Il 23 gennaio è arrivato nelle librerie italiane un intrigante esordio direttamente dagli Stati Uniti: Il Carosello delle Curiosità di Amiee Gibbs è l’ultima pubblicazione della celebre collana fantasy Lainya di Fazi Editore e ha conquistato i lettori amanti delle vibes vittoriane e le atmosfere magiche legate al circo e all’occulto; ma cosa si nasconde dietro questo alone di mistero? Il Carosello delle Curiosità è davvero un romanzo meritevole di attenzione?

Il Circo è in città! – La trama di Il carosello delle curiosità

La storia ha luogo a Londra nel 1887 e si apre con l’arrivo in città di una Compagnia di artisti famosa in tutto il mondo: il Carosello delle Curiosità di Ashe e Pretorius. Questo circo misterioso promette di mostrare alla gente di Londra le più grandi meraviglie che siano mai state trovate, ed è così che un nutrito gruppo di personaggi dalle più incredibili caratteristiche danno spettacolo sul palco guidati dall’enigmatico Aurelius Ashe, direttore e presentatore dello show. La fama di Ashe lo precede: c’è chi dice che sia un vero mago, un uomo capace di realizzare i desideri; una nomea del genere incuriosisce molti esponenti dell’aristocrazia cittadina e non passa molto tempo prima che lord Odilon Rose gli chieda di compiere l’impossibile. Quello che Odilon Rose non sa è che la magia ha sempre un prezzo, e a volte non bastano tutti i soldi del mondo per ripagarlo.

«Pochi sapevano che la magia era reale. Persino i professionisti di lungo corso la liquidavano considerandola alla stregua dei trucchi con le carte, della capacità di distrarre l’attenzione, dei giochi di destrezza, credendola un intrattenimento volto a ottenere denaro e prestigio. In fondo il trucco principale di un mago è farti credere cose in cui lui stesso sovente non crede».

Uno stile atmosferico e dickensiano

Amiee Gibbs esordisce con un romanzo accattivante che cattura l’attenzione fin dalla prima pagina. Ne Il Carosello delle curiosità veniamo trascinati nella storia da uno stile di scrittura fluido capace di creare un ottimo connubio tra le descrizioni dei luoghi e momenti d’azione e tensione, il tutto è costruito con l’obbiettivo primario di immergere chi legge nelle atmosfere di una, sempre affascinante, Londra vittoriana. Tale scenario – tanto suggestivo quanto usato e, a volte, abusato – non viene mai edulcorato: Gibbs scrive di Londra rappresentandola nella sua crudezza realistica e in un certo senso “dickensiana”, quindi priva di tutti quei fronzoli caratteristici di una letteratura contemporanea che non fa altro che scimmiottare il genere gotico. Non mancano i riferimenti storici (tra cui un riferimento a P.T. Barnum) che ci permettono di collocare in maniera precisa nel tempo e nello spazio una storia che altrimenti risulterebbe ambientata in uno scenario abbozzato. L’autrice scrive con l’intento evidente di voler trasmettere delle sensazioni, il lettore riesce a respirare e percepire una città perennemente avvolta dalla nebbia, buia, misteriosa, che tra i suoi vicoli nasconde miseria e paura, perdizione e crudeltà. L’unico luogo immune da questa perenne oscurità è proprio il teatro Athenaeum in cui il Carosello delle Curiosità sceglie di esibirsi in un tripudio di colori e magia.

Insieme alle descrizioni realizzate con cura vi è, tuttavia, un evidente abuso di linee di dialogo. Durante le scene in cui sono presenti più personaggi i dialoghi prendono il sopravvento nella narrazione in modo che il lettore apprenda le vicende che accadono non dalla prosa dell’autrice ma dalle parole dei personaggi: questo stratagemma a lungo andare può rendere la lettura leggermente confusionaria in quanto l’equilibrio di prosa e dialoghi risulta senza dubbio compromesso.

I personaggi di Il Carosello delle curiosità

Il circo di Aurelius e Pretorius si spiega ai nostri occhi come un luogo di meraviglie e misteri in cui tutto è possibile e ogni cosa è speciale e unica al mondo. Nella presentazione del mondo veniamo introdotti ai personaggi, un manipolo di “scherzi della natura” che può, a prima vista, spaventare ma verso i quali saremo via via sempre più portati a provare sentimenti di affetto e compassione oltre che una grande simpatia. Le descrizioni ci portano indietro ad un tempo perduto in cui però si restituisce dignità ai Freaks, che ottengono finalmente il ruolo di protagonisti indiscussi delle storie che portano in scena. Attraverso le storie degli artisti del carosello si percepisce il contesto difficile in cui vivevano le persone nate con caratteristiche fisiche non conformi: osserviamo con attenzione un periodo storico in cui queste persone erano percepite come creature maligne e i cui corpi venivano trattati con la brutalità che si riserva alle cavie da laboratorio.

In tutto questo racconto estremamente realistico non manca di inserirsi l’elemento fantastico in quanto alcuni personaggi hanno abilità magiche che trascendono i confini della realtà. Lucien è il primo personaggio di cui si comprendono le abilità. Lucien ha un potere terribile: è capace di dominare il
fuoco
, elemento che può creare e plasmare a suo piacimento creando immagini suggestive durante gli spettacoli del circo. Pur essendo dotato di un talento straordinario la gestione del suo potere dipende dalla sua capacità di domare le proprie emozioni, così l’animo di Lucien, tormentato e cupo a causa di un’infanzia traumatica, verrà messo alla prova più di una volta durante la narrazione e le rivelazioni a cui verrà sottoposto non gli renderanno la vita facile. L’angelo custode che veglia su Lucien e su tutti i membri del carosello è Aurelius Ashe, un individuo di cui non si sa niente se non una valanga di dicerie che girano sul suo conto. Aurelius è un padre e un amico per tutta la compagnia
ma nasconde più di un segreto dietro la sua figura di leader, il suo personaggio è quello più enigmatico e stratificato per cui sarebbe un peccato proseguire oltre con la sua descrizione. Basta sapere che Aurelius è un personaggio che non si dimentica facilmente ed è quasi impossibile da decifrare.

In contrapposizione al Carosello e ai suoi membri si staglia la schiera di personaggi legati all’aristocrazia di Londra tra i quali spicca per virtù la giovane Charlotte Rose, ragazza posta sotto la tutela di lord Odilon Rose e per il quale rappresenta un’oggetto prezioso, da possedere più che da amare. Anche
Charlotte, come Lucien, ha vissuto una vita difficile e tutte le sue azioni sono proprie di una persona che è stata abituata a sottomettersi per sopravvivere. Charlotte troverà la sua forza e il suo posto nel mondo man mano che entrerà in contatto con la famiglia del Carosello, divenendo simbolo di crescita e ribellione a una vita di abusi.

Il fascino dell’ambiguità – circo, magia, tarocchi e...

Tutti i personaggi principali, pur mantenendo ognuno le sue peculiarità, sono accomunati da una caratteristica precisa: hanno una moralità estremamente ambigua e tale ambiguità contribuisce ad accrescerne il fascino. La costruzione di personaggi complessi e sfaccettati è un ulteriore punto a favore di Gibbs, che con i suoi freaks riesce a incantare ed emozionare oltre a tenere sempre sulle
spine il lettore che cercherà in tutti i modi di prevedere le mosse dei protagonisti. Il Carosello delle Curiosità è un labirinto di specchi da cui non si sa come uscire. Anche la magia, come i personaggi, è ambigua, sembra agire secondo regole proprie e impossibili da decifrare ma soprattutto sembra essere incontrollabile se non per un unico personaggio che la usa con grande maestria, come se essa gli scorresse nelle vene al posso del sangue. Servendosi di vari strumenti,
i personaggi potranno all’occorrenza usare la magia per raggiungere i propri scopi ma non riusciranno mai a dominarla. Macchine, provette, planetari, tarocchi, sono solo mezzi necessari ad incanalare una grande magia la cui fonte è remota e sconosciuta. 

La storia subisce uno scossone nel momento in cui presenta il suo vero antagonista, ovvero la spietatezza umana, quella degli uomini crudeli che credono di vantare diritti sulla vita e la morte in nome del loro status sociale; quell’atteggiamento di chi, superbamente, crede di poter possedere i segreti del cosmo sul palmo della propria mano, ma che come un qualsiasi Icaro è destinato a schiantarsi al suolo.

Un finale soddisfacente che apre le porte a un possibile sequel

“Per ogni tuo desiderio c’è un orribile prezzo da pagare” questo è il principale messaggio che emerge dalla lettura de Il Carosello delle Curiosità, un esordio che, seppur non privo di qualche ingenuità, risulta coinvolgente e soddisfacente. Il finale chiude in maniera adeguata la storia ma lascia aperte molte possibilità per i personaggi del Carosello le cui storie non sembrano essere finite. Nella
speranza che Amiee Gibbs ci delizi con un sequel vi invitiamo a recuperare Il Carosello delle Curiosità e farvi rapire anche voi dalle meraviglie di Aurelius e Pretorius!

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