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L’amante perduta di Shakespeare: il nuovo romanzo di Felicia Kingsley

L’amante perduta di Shakespeare: il nuovo romanzo di Felicia Kingsley

Un romanzo che mescola mistero, ironia e romanticismo: ecco a voi L’amante perduta di Shakespeare di Felicia Kingsley. Stavolta al centro della scena c’è un volto già noto ai fan, Nick Montecristo, il ladro di opere d’arte affascinante e imprevedibile che abbiamo incontrato – qualche anno dopo – in Prima regola: non innamorarsi. Qui lo scopriamo più giovane, a 26 anni, in una fase chiave della sua trasformazione in ladro di opere d’arte affascinante e imprevedibile.

Il romanzo si presenta come un mystery romance contemporaneo, dove il mondo del collezionismo di libri rari e manoscritti antichi si intreccia con piccoli enigmi, missioni segrete e un’attrazione sempre più elettrica tra Nick e la bellissima Angelica. Il tutto è condito dal consueto tocco di Felicia: dialoghi frizzanti, situazioni scoppiettanti e una narrazione che scorre veloce come un film d’avventura.

Un romanzo autoconclusivo e un tassello del "Feliciaverso"

Pur trattandosi di un prequel di Prima regola: non innamorarsi, L’amante perduta di Shakespeare di Felicia Kinglsey è perfettamente leggibile anche da chi non ha mai letto nulla dell’autrice. Felicia costruisce un mondo narrativo coerente, ma accogliente anche per chi si avvicina ora alla sua scrittura. Il romanzo funziona benissimo come opera a sé stante, con un equilibrio calibrato tra avventura, romanticismo e introspezione.

Chi è Nick Montecristo?

Nick Montecristo ha solo 26 anni, ma ha già vissuto “nove vite”. Ex detenuto, evasore, studente brillante, ladro per necessità e poi per scelta, Nick è un personaggio che si ispira ai grandi antieroi della letteratura e del cinema: da Lupin a Danny Ocean, passando per Edmond Dantès, con il quale condivide non solo l’intelligenza strategica ma anche il desiderio di riscatto.

Dopo essere evaso dal carcere con l’aiuto di un mentore astuto, Nick si reinventa come ladro di opere d’arte su commissione. Ma non è un semplice ladro: è un vero e proprio “consulente”, un professionista raffinato e colto che parla sette lingue, conosce a memoria Shakespeare e sa muoversi nel sottobosco internazionale del mercato nero con eleganza. Il suo primo incarico ufficiale lo catapulta in una missione apparentemente semplice: recuperare una delle rarissime copie del First Folio di Shakespeare. Ma l’avventura si rivela molto più complicata (e interessante) del previsto.

Pur muovendosi tra furti di alto profilo e colpi studiati con precisione maniacale, Nick non risulta mai cinico o calcolatore. È affascinante, sì, ma spinto da un codice etico che il lettore impara a conoscere e rispettare pagina dopo pagina. È proprio questo contrasto – tra il guanto bianco del ladro e il cuore che batte sotto – a renderlo tanto magnetico quanto memorabile.

Dietro le quinte: l’arte di creare un ladro romantico

Uno degli aspetti più riusciti del romanzo è la costruzione del personaggio di Nick, che si colloca perfettamente tra l’antieroe classico e l’icona pop contemporanea. Felicia riesce nell’impresa di renderlo credibile e tridimensionale, pur conservando il suo fascino irresistibile e quel tocco da bad boy elegante che lo rende immediatamente riconoscibile. È un personaggio che affonda le radici in archetipi letterari ben noti, ma che viene rinnovato attraverso ironia, vulnerabilità e consapevolezza moderna. Non a caso, il suo debutto in Prima regola: non innamorarsi è stato così apprezzato dai lettori da spingere l’autrice a scrivere un ulteriore romanzo dedicato a questo personaggio. 

Felicia dosa con grande intelligenza elementi molto diversi tra loro per costruire la voce di Nick: l’umorismo tagliente, che alleggerisce i momenti più tesi; la tenerezza; la sicurezza, che non sfocia mai nella presunzione. Nick è un personaggio che “buca la pagina”: non solo accompagna la protagonista nell’intreccio, ma riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo, lasciando un’impronta vivida nella mente del lettore.

Nel panorama della narrativa rosa italiana, la figura maschile costruita da Felicia è qualcosa di raro: complesso ma accessibile, carismatico senza essere tossico, brillante ma non infallibile. È il tipo di personaggio che fa alzare le aspettative, ma che dimostra anche quanto si possa innovare rispettando i codici del romance. Un ladro, sì, ma soprattutto un personaggio che ruba il cuore con discrezione e stile.

Una caccia al tesoro sul Lago di Como

L’azione si sposta presto sul Lago di Como, dove Nick si reca per recuperare il prezioso volume finito nelle mani sbagliate. Ed è qui che incontra Angelica, giovane donna bellissima, istintiva e determinata, che non è solo una “distrazione” lungo il cammino: è una vera protagonista, una contendente all’eredità di famiglia, ma soprattutto una donna con una mente brillante e un passato non privo di ombre.

L’incontro-scontro tra Nick e Angelica dà il via a un susseguirsi di scene ad alto tasso di tensione (romantica e narrativa), in cui le loro personalità si scontrano e si attraggono. Tra indizi nascosti, codici cifrati, misteri di famiglia e tentativi di furto elegantissimi, i due protagonisti dovranno imparare a fidarsi l’uno dell’altra per arrivare in fondo al loro obiettivo.

Felicia Kingsley e l’arte di reinventare i generi

Con L’amante perduta di Shakespeare, Felicia Kingsley conferma la sua capacità di mescolare e reinventare i generi con intelligenza e ironia. Non è solo una storia d’amore. Non è solo un mystery. Non è solo un romanzo brillante: è tutto questo insieme, orchestrato con ritmo, umorismo e una scrittura leggera ma mai banale.

Chi ha amato i suoi libri ritroverà qui il consueto mix di romanticismo, vivacità e battute pungenti. Ma c’è qualcosa di più: questo romanzo è ancora più “internazionale” proprio come il suo predecessore Prima Regola: non innamorarsi. L’autrice ci porta tra l’Inghilterra, l’Italia e i salotti riservati del collezionismo mondiale, costruendo una storia che sembra uscita da un film tra avventura e commedia sofisticata.

A rendere ancora più interessante il tutto è il fatto che Nick Montecristo, il protagonista, non è nuovo ai lettori affezionati: L’amante perduta di Shakespeare è infatti il prequel di Prima regola: non innamorarsi, dove ritroveremo Nick anni dopo. E non solo: Nick è anche il personaggio inventato da Blake Avery, il protagonista di Due cuori in affitto, dando così vita a un gioco metanarrativo raffinato e originale.
Per approfondire questi legami e orientarsi nel “Feliciaverso”, puoi leggere la guida completa ai libri di Felicia Kingsley che abbiamo pubblicato in un altro articolo.

Angelica: una protagonista Kingsley a tutti gli effetti

Angelica è tutt’altro che la “damigella in pericolo”. Felicia Kingsley, da sempre attenta alla costruzione di figure femminili forti e moderne, ci regala una protagonista che non subisce la trama ma la guida. È lei che sfida Nick, che lo mette in discussione, che lo obbliga a rivelare lati di sé che preferirebbe tenere nascosti.

Angelica è impulsiva, testarda, passionale ma anche profondamente umana. È una donna che sa cosa vuole, anche se il mondo intorno a lei (incluso quello ereditario) prova a farle credere il contrario. Con lei, Felicia Kingsley continua a portare avanti il suo personale manifesto femminista, fatto di donne intelligenti, autonome, ironiche e capaci di affrontare anche le sfide più improbabili con la forza del carattere e un’ironia disarmante.

Il First Folio e l’ombra del vero Shakespeare

Uno degli elementi più affascinanti del romanzo è proprio il First Folio, la leggendaria raccolta delle opere teatrali di William Shakespeare pubblicata nel 1623, vero oggetto del desiderio nella missione di Nick Montecristo. Questo volume rarissimo non è soltanto il motore dell’azione, ma diventa il cuore simbolico del racconto, intrecciando storia, letteratura e mito.

Non a caso il titolo del romanzo – L’amante perduta di Shakespeare – allude apertamente a una delle ipotesi più affascinanti e provocatorie della letteratura contemporanea: e se William Shakespeare non fosse stato chi abbiamo sempre creduto? Nel corso della storia, Felicia Kingsley gioca con l’idea – oggi tornata al centro del dibattito grazie a nuove ricerche – che dietro al celebre autore potesse celarsi una donna, forse italiana, tale Emilia Bassano, dotata di un talento straordinario ma costretta a scrivere sotto pseudonimo in un’epoca che non avrebbe mai accettato una penna femminile. Un mistero letterario che si inserisce con naturalezza nella trama, arricchendo la vicenda di un ulteriore livello di lettura.

Tra citazioni teatrali, riflessioni sull’identità e sull’inganno, e una tensione narrativa sempre viva, il First Folio non è soltanto un oggetto da rubare: è il simbolo stesso della finzione, del potere della parola, e del bisogno di verità nascosto dietro ogni storia.

In sintesi: perché leggere L’amante perduta di Shakespeare

Perché Felicia Kingsley riesce ancora una volta a scrivere una storia che diverte, intriga e conquista, senza scivolare mai nella prevedibilità. L’amante perduta di Shakespeare è il romanzo ideale per chi cerca un mix di mistero, ironia e ritmo narrativo, con dialoghi brillanti, ambientazioni curate e un protagonista fuori dagli schemi.

È una lettura perfetta anche per chi non è particolarmente appassionato di romance puro: essendo un prequel di Prima regola: non innamorarsi, sappiamo già che quella tra Nick e Angelica non sarà la storia d’amore definitiva del personaggio. Proprio per questo, la componente romantica è più sfumata e lascia spazio a un intreccio avventuroso, a metà tra heist story e romanzo d’enigmi.
E se amate Shakespeare, il mondo dei manoscritti rari e le storie che si leggono come una caccia al tesoro, qui troverete tutto il necessario per farvi coinvolgere fino all’ultima pagina. 

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